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A.B. 28 febbraio 2015
Su Pallosu: Lav diffida Regione e San Vero Milis
«I gatti marini chippati di Su Pallosu non si toccano». Ilaria Innocenti, responsabile Lav Settore Cani e Gatti, in una nota, chiede di fermare il trasferimento


SAN VERO MILIS - Sospendere immediatamente l'iter di approvazione dell'aggiornamento del “Piano di Gestione-adeguamento 2014-sito Natura 2000 Sic Itb030038-stagni di Putzu Idu-salina Manna e Pauli Marigosa”, eliminare da detto piano la prevista delocalizzazione dei gatti della colonia felina di Su Pallosu ed astenersi dal predisporre o autorizzare qualsiasi spostamento della colonia felina in oggetto: sono le richieste avanzate dalla “Lav” alla Regione Autonoma della Sardegna ed al sindaco di San Vero Milis Flavia Adelia Murru.

«Le colonie feline sono protette ed è vietato maltrattarle o allontanarle dal loro habitat», dichiara responsabile Lav Settore Cani e Gatti Ilaria Innocenti, che ricorda come a ribadirne il diritto al territorio sia il Tribunale Civile di Milano, con la sentenza n.23693 del 30 settembre 2009 che, richiamandosi alla Legge281/91, riconosce come i gatti siano «animali sociali che si muovono liberamente su un determinato territorio radunandosi in gruppi denominati colonie feline, pur vivendo in libertà sono stanziali e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato, creandosi così un loro habitat ovvero quel territorio, o porzione di esso, pubblico o privato, urbano e no, edificato e non, nel quale vivono stabilmente. Nessuna norma di legge né nazionale, né regionale proibisce di alimentare i gatti randagi nel loro habitat. Secondo detta normativa, i gatti che stazionano e/o vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo». Ovviamente, tale normativa vale anche per i gatti che vivono in ambiente marino.

«Inoltre, secondo costante e unanime giurisprudenza – prosegue Innocenti - la condotta concretante il maltrattamento di animali non deve necessariamente esprimere un incrudelimento attivo. Sul fronte oggettivo, l’evento tipizzato nell’articolo544 ter del Codice penale consiste nel “cagionare” una lesione ai danni dell’animale che, si ritiene debba essere, in conformità con il consolidato indirizzo della Corte di Cassazione non confinato alla sole lesioni dell’integrità fisica, ma riconducibile a sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre nocumento agli animali in quanto esseri senzienti. È evidente come nel caso dei gatti di Su Pallosu non risultino i presupposti previsti dalla normativa nazionale e regionale al trasferimento in altro sito della colonia».

«Un eventuale trasferimento della stessa comporterebbe, infatti, una violazione della normativa di settore di tutela e cura delle colonie feline, potendo altresì configurare la fattispecie di reato di maltrattamento di animali, se si considera anche che inserire i gatti in una nuova colonia rende altissima la possibilità che molti di loro si disperdano, che quelli che potrebbero farcela dovranno fare una fatica infinita per adattarsi alla nuova situazione e che lo spazio ove attualmente vivono i gatti verrebbe immediatamente riempito da nuovi randagi», conclude la responsabile Lav Settore Cani e Gatti.
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