M.P.
9 febbraio 2019
Porto Torres, PdS: «il lavoro al centro della politica»
Presentazione dei candidati del Partito dei Sardi per il rinnovo del Consiglio Regionale:Ottavio Sanna già assessore presso il Comune di Sassari e Sabina Saba maestra elementare di Porto Torres
PORTO TORRES - Primo atto mettere il lavoro al centro della politica.I candidati del Partito dei Sardi per il rinnovo del Consiglio Regionale, Ottavio Sanna già assessore presso il Comune di Sassari e Sabina Saba maestra elementare di Porto Torres, puntano per uno sviluppo culturale, turistico e industriale della città turritana.
A pochi giorni dall’appuntamento elettorale in programma il 24 febbraio prossimo, la presentazione del programma presso i locali delle Cumbessias di fronte la Basilica di San Gavino alla presenza del direttivo del PdS e del vice coordinatore Nando Nocco e del coordinatore cittadino Alessandro Pinna. «Un obiettivo che intendiamo realizzare – sottolinea Ottavio Sanna – è quella di curare l’azione verso i trasporti, perché Porto Torres ha bisogno di un porto da riqualificare dal punto di vista delle merci e dei passeggeri e la legge che disciplini il settore deve nascere dal consiglio regionale».
Tra i temi trattati anche il Parco dell’Asinara, «per questo il Partito dei Sardi sta costruendo un progetto in collaborazione con l’università sul polo del Mare con sede sull’isola per riqualificare gli immobili di proprietà della Conservatoria delle Coste, al fine di trasformarli in scuole di alta formazione per le marinerie del territorio e fare sì che il parco sia vissuto tutto l’anno», precisano Ottavio Sanna e Sabina Saba. Per il PdS occorre battersi per riequilibrare i poteri tra Roma e la Sardegna, declinando in chiave turritana i tanti temi dello sviluppo dell’Isola, racchiusi emblematicamente nella città di Porto Torres.
«Dalla promozione di nuove occasioni di lavoro attraverso l’innovazione tecnologica, la riorganizzazione di una sanità locale, - aggiungono Sanna e Saba - al rilancio del trasporto e dei servizi portuali, alla definizione del parco archeologico e del compendio di san Gavino, al pieno rilancio del parco dell’Asinara, attraverso l’uso delle entrate fiscali in Sardegna che, ancora oggi, Roma si accaparra impropriamente».
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