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Red 18 gennaio 2019
Teatro: Gioco d´azzardo ad Is Mirrionis
La “vita esplosa” di un giocatore al TsE di Is Mirrionis, in Via Quintino Sella, a Cagliari. Questa sera, va in scena “Gap/Gioco d´azzardo patologico-rovinarsi è un gioco ”, di e con Stefano Ledda, una pièce teatrale ispirata ad una storia vera, in cui la passione per l´azzardo si trasforma fino a diventare un´ossessione, perfino più forte dell´amore e dell´amicizia


CAGLIARI - Viaggio nella mente di un giocatore di videopoker con “Gap/Gioco d'azzardo patologico-rovinarsi è un gioco”, lo spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Stefano Ledda, in cartellone questa sera (venerdì), alle 20.30, al TsE di Via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis, a Cagliari, per una serata (fuori abbonamento) incastonata fra gli appuntamenti della Stagione “Teatro senza quartiere” 2018-19, nell'ambito del progetto pluriennale “Teatro senza quartiere/per un quartiere senza teatro”, firmato Teatro del segno. Una tragedia contemporanea, che ripercorre, attraverso una serie di flashback che danno corpo a pensieri e ricordi (dolci e dolorosi insieme) a rendere più amara la catastrofe, la discesa agli inferi di un uomo, vittima suo malgrado del demone del gioco anzi parte di quella “percentuale difettosa” più facilmente colpita dalla dipendenza, sedotta da quel sottile brivido del rischio che trasforma un “innocuo” passatempo in schiavitù.

Il protagonista (un giovane tipografo, apprezzato e stimato nel suo ambiente di lavoro, felicemente fidanzato ed in procinto di sposarsi con la donna che ama) un giorno per caso in un bar si lascia tentare da una slot machine e sperimenta l'euforia di una vincita imprevista, ma in realtà quell'inatteso colpo di fortuna diventa la trappola da cui non riuscirà a sfuggire, se non dopo aver perduto tutto e aver davvero toccato il fondo. Quel gesto semplice ed innocente (inserire una moneta e sfidare i capricci della sorte), forse proprio per l'ebbrezza di un guadagno senza fatica, in contrasto con la realtà di tutti i giorni, per lui come per altre decine, centinaia, migliaia di persone, è la chiave che apre la porta di un favoloso “paese dei balocchi” in cui abbandonarsi al sogno di una facile ricchezza, verso cui bastarebbe solo tendere simbolicamente la mano, unita al piacere del rischio, quella segreta vertigine che conduce inesorabilmente fin sull'orlo del baratro.

Gap/ Gioco d'azzardo patologico-rovinarsi è un gioco nasce da una notizia di cronaca, con la testimonianza di una delle vittime della patologia ossessivo-compulsiva, classificata dal 2013 nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”, il classico “Dsm-Diagnostic and statistical manual of mental disorders”, tra le cosiddette “dipendenze comportamentali” (e fin dal 1994 tra i “disturbi del controllo degli impulsi”) e sempre più diffusa in Italia (ed in Sardegna), tanto da esser diventata una vera e propria emergenza sociale con costi psicologici e affettivi altissimi, che ricadono sui giocatori e sulle loro famiglie, per non parlare degli effetti collaterali, dall'appropriazione indebita al ricorso all'usura per pagare i debiti di gioco.
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