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S.O. 27 dicembre 2018
Femminicidio, nuova vita per i bambini
Emergono nuovi e agghiaccianti dettagli sulla follia omicida che ha travolto la mamma di Alghero e sconvolto un´intera comunità. Oggi l´autopsia confermerà lo strangolamento. Nel frattempo i due bambini voleranno via dalla Sardegna e le istituzioni garantiranno loro un valido sostegno per un nuovo futuro


ALGHERO - I nuovi particolari della follia omicida che il 23 dicembre ha travolto Michela Fiori (nella foto) sono agghiaccianti. La mamma algherese di due bambini è stata uccisa di mattina, non nel pomeriggio come sembrava inizialmente. L’omicidio sarebbe infatti avvenuto tra le 11 e le 12, dopo che il marito è andato a prendere i figli, di 10 e 12 anni, alla scuola calcio: li ha accompagnati dalla sorella dicendo ai due ragazzini che aveva da sbrigare alcune questioni.

Probabilmente nella sua mente era tutto minuziosamente premeditato, c’era spazio soltanto per l’ossessione di vendicarsi con l’ex moglie che aveva con fatica e coraggio deciso di lasciarlo una volta per tutte. Aveva deciso di lasciarsi alle spalle un passato triste e violento, fatto di litigi e compromessi. L’assassino di Sant'Agostino (il popoloso quartiere teatro dell'uxoricidio), per entrare in casa di Michele non avrebbe neppure forzato la porta, nonostante lei avesse cambiato la serratura proprio per sentirsi più sicura. Il 42enne potrebbe aversi fatto dare le chiavi dal figlio maggiore, oppure aver escogitato qualche marchingegno per farsi aprire proprio dalla vittima.

Non sono gli unici dettagli che emergono su quanto accaduto domenica in quella casa di via Vittorio Veneto. Di certo Michela la sua battaglia per vivere l’ha combattuta con forza nell’andito tra l’ingresso della casa e la stanza da letto, lì dove per terra è stato trovato un coltello da cucina. La donna, infatti, è stata ritrovata con una ferita da taglio alla mano, conseguenza probabilmente della lotta intrapresa per strappare il coltello da cucina dalle mani del suo assassino che non l'avrebbe finita con le sue sole mani.

L’ultima cosa che l'assassino di Sant'Agostino le ha stretto al collo è stato un laccio. Fino alla fine. Poi ha preso in braccio la donna e l’ha portata sul letto, rimboccandole perfino le coperte prima di chiudersi la porta d’ingresso alle sue spalle. Oggi (giovedì) o al massimo venerdì mattina sul corpo di Michela verrà fatta l’autopsia: al medico legale il compito di confermare la morte per strangolamento. Il fascicolo sul femminicidio di Alghero è in mano al sostituto procuratore Mario Leo che avrebbe già raccolto numerosi indizi sulla travagliata relazione che sarebbe dovuta finire in un'aula di tribunale a metà gennaio.

Una cosa è certa e chiara. La mamma 40enne aveva paura, molta paura. Tanta paura che ad alcune persone molto vicine a lei avrebbe detto non troppo tempo addietro, “se mi dovesse succedere qualcosa, cercate di fare in modo che i miei figli stiano con mia mamma”. E' proprio quello che sarà: i due bambini andranno probabilmente lontano da Alghero, nella speranza che possano in qualche modo trovare un nuovo ambiente da dove rimettere sane radici. Nel frattempo la città, le istituzioni e associazioni locali garantiranno loro un valido sostegno per assicurare loro una nuova vita.
26/3/2024
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