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Red 11 agosto 2018
Miur: progetto di ricerca dell’Izs primo in Italia
Il progetto è il primo tra i diciotto che si stanno sviluppando in tutto il Paese. «Izs anello sempre più importante del sistema sanitario sardo e nazionale», dichiara l´assessore regionale della Sanità Luigi Arru


SASSARI - Preparare farmaci e cosmetici dalla bava di lumache allevate in Sardegna. Si tratta del progetto, con capofila l’Istituto zooprofilattico sperimentale e la collaborazione dell’Università di Ferrara e di privati, che è arrivato al primo posto nel bando di selezione del Ministero dell’Istruzione, università e ricerca dedicato alle ricerche sulla chimica verde. “Helix recovery-Recupero della sostanza mucosa di scarto da allevamenti di chiocciole” ha superato gli altri diceiassett elaborati provenienti da tutta Italia. Con il primo posto, l’Izs si è portato a casa un finanziamento da 1,28milioni di euro da spendere nei prossimi tre anni. Non era mai accaduto che l’Istituto, con sede centrale a Sassari ed altri distaccamenti dislocati sull’Isola, raggiungesse un simile risultato in termini di riconoscimento scientifico e di risorse messe a disposizione per la ricerca. Coordinatore e responsabile scientifico dell'intero progetto è Maria Paola Cogoni, del laboratorio Microbiologia alimenti e acque dell'Izs di Cagliari, mentre per il Dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche dell’Università di Ferrara, il responsabile scientifico è Claudio Trapella.

«In questi ultimi anni, l’Istituto zooprofilattico sperimentale è cresciuto notevolmente nelle attività di ricerca e nella qualità dei risultati raggiunti con una squadra di medici (veterinari e non), biologi e chimici di indiscutibile professionalità». Così l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, che ha aggiunto: «Essere arrivati primi nella selezione del Miur dimostra che l’Izs è un anello sempre più importante all’interno della rete del sistema sanitario regionale e nazionale». «Si tratta di un progetto di ricerca – ha osservato il direttore generale dell’Izs Alberto Laddomada – in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, di fornire al consumatore finale un prodotto tracciabile, sicuro e che risponda ai principi etici nel rispetto degli animali e dell’ambiente. Fra gli obiettivi ci poniamo anche quello di accompagnare allo sviluppo e alla crescita un settore economico dalle grandi potenzialità per la nostra Isola e per l’Italia intera».

In tempi recenti, il secreto mucoso delle chiocciole (comunemente detto “bava”) è stato scoperto dal mercato del benessere tanto da venire ampiamente utilizzato sia per la preparazione di creme e prodotti cosmetici, sia di farmaci (soprattutto sciroppi ed integratori per la tosse). «Le proprietà biologiche di questa sostanza – ha spiegato Cogoni – non sono però mai state dimostrate da un punto di vista strettamente scientifico, così come non è chiara la sua composizione e la sua sicurezza sul piano chimico e microbiologico. Affinché l’industria farmaceutica e sanitaria possano beneficiare di una materia prima tanto promettente, è importante quindi che questa sia pura, certificata e di sicura efficacia. Ed è qui che interviene il progetto a guida Izs, che come partner dell’iniziativa avrà l’Università di Ferrara impegnata da anni nello studio della secrezione delle chiocciole». In particolare, l’Izs avrà il compito di redigere dei protocolli di allevamento sperimentale che permettano di favorire il benessere degli animali, ma anche di fare sì che producano una secrezione di ottima qualità, attraverso l’analisi delle componenti principali del muco di diverse specie di chiocciole provenienti da allevamenti localizzati in vari territori della Sardegna, e definendo poi uno standard quali-quantitativo di eccellenza. L’accesso al finanziamento messo a disposizione dal bando permetterà quindi alle aziende sarde, che verranno coinvolte e selezionate, di accedere alla ricerca industriale, con prevedibili ampie ricadute sul mercato.

Infatti, i numerosi progetti oggi in commercio possiedono concentrazioni diverse della sostanza e schede tecniche più o meno dettagliate. Dalla maggior parte di questi, non si evince il territorio di arrivo della materia prima (in buona parte proveniente da Paesi extraeuropei), ne le condizioni di produzione e raccolta. Al contempo, manca qualsiasi certificazione sulla purezza, al punto che la tracciabilità e la qualità di tali prodotti è sconosciuta. Attraverso una certificazione, questo prodotto di scarto della filiera animale sarà invece utile ad incrementare il fatturato degli elicicoltori della Sardegna e potrà servire da volano di innovazione anche per tutti gli allevamenti elicicoli presenti in Italia. L’obiettivo finale del progetto è la creazione di un allevamento sperimentale di chiocciole finalizzato all’estrazione del muco per uso cosmetico e farmaceutico.
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