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Red 8 agosto 2018
Settore ovicaprino: primi dati nella storia dell´Isola
Per la prima volta nella storia del comparto ovicaprino sardo, si hanno a disposizione i dati sulle produzioni del latte dell’intero settore: 331.907.381litri per l’annualità 2015-16 e 317.464.776 litri per quella del 2016-17


CAGLIARI - Per la prima volta nella storia del comparto ovicaprino sardo, si hanno a disposizione i dati sulle produzioni del latte dell’intero settore: 331.907.381litri per l’annualità 2015-16 e 317.464.776 litri per quella del 2016-17. Il report è stato illustrato ieri (martedì), durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, i direttori generali dell’Assessorato e dell’Agenzia Agris Sardegna Sebastiano Piredda e Roberto Zurru ed il presidente dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo Salvatore Pala. Il singolare risultato è frutto del provvedimento messo in campo lo scorso autunno dalla Regione autonoma della Sardegna che, con uno stanziamento di 13euro a capo ovicaprino, per un totale di 45milioni di euro, è intervenuta per aiutare le aziende colpite dal calo del prezzo del latte e dalla siccità con danni ingenti alle foraggere in primavera ed estate. Nella presentazione della domanda per il finanziamento dei 13euro, infatti, era stato chiesto ai pastori di inviare le fatture sulle produzioni del latte, rilasciate dai trasformatori, per le stagioni 2015-2016 e 2016-2017, così da conoscere le produzioni reali. Obiettivo della raccolta dati è quello di renderli pubblici per i diversi portatori di interesse da un lato e di consegnarli quindi all’Oilos, così da attivare tutte le procedure per governare il mercato del settore ragionando sulle diverse trasformazioni casearie. Per completare al meglio l’analisi produttiva, i pastori che trasformavano il proprio latte in formaggi per la vendita diretta dovevano presentare le fatture, in caso di autoconsumo (cifre comunque assai risicate) era necessario inviare una autocertificazione che tenesse conto del numero dei capi presenti in azienda.

Sono pervenute all’Agris Sardegna, incaricata di raccogliere e rielaborare i dati delle fatture di pagamento del latte, 10.608 (8.743 da aziende ovine e 1.865 da caprine, dove il 13percento del totale delle aziende consiste in allevamento misto), su 12.267 imprese del comparto registrate nell’Isola. Per l’annata 2015-2016, è stata dichiarata una produzione di 297.033.730litri di latte (279.850.647da ovini e 17.183.083 da caprini). Invece, per la stagione 2016-2017, è stata dichiarata una produzione leggermente più bassa, con 284.108.616litri. Le ripartizioni che riguardano il numero dei capi interessati dalle domande sono basate sull’annualità 2015-2016, con l’ultimo aggiornamento disponibile nella Banca dati nazionale delle anagrafi zootecniche. Le dichiarazioni hanno riguardato 2.747.236 capi (2.548.808 pecore e 198.428 capre). La consistenza media del gregge si è attestata su 259 unità, che diventano 292 per le realtà ovine e 106 per quelle caprine. La produttività media a capo presente in azienda, che tiene conto anche degli animali improduttivi come rimonte o montoni, è stata di 108litri nel 2015-2016 e 103 nel 2016-2017. Nello specifico, si ha una media di 110litri per le pecore e di 87per le capre. Invece, se si tiene conto dei soli capi stimati in lattazione, si hanno 169litri a capo nel 2015-2016 e 162 nel 2016-2017, con 172litri per pecora e 135 per capra. Nella prima annualità, sono 465 le aziende che hanno dichiarato di trasformare il latte in proprio con circa 10.328.574litri (3,48percento), mentre salgono a 618 nella seconda stagione, con 9.973.731 (3,51percento). Sempre con riferimento alla stagione 2015-16, per il settore ovino, sono trasformati in proprio 9.236.298litri e per quello caprino 1.092.276.

Sono state 1659 (circa il 14percento del totale registrato in Sardegna) le aziende che non hanno presentato la domanda sui 13euro: 1407 ovine e 252 caprine. Alla luce dei dati disponibili, l’Agris ha elaborato una stima sui litri di latte prodotti dalle imprese che non hanno comunicato le fatture: nel 2015-16, dovrebbero essere 34.873.651, mentre scendono a 33.356.161litri nell’annata 2016-17. La prima stagione è così stimata: 32.856.248 per gli ovini e 2.017.403 per i caprini. Attraverso la Bdn si è risaliti alla consistenza totale dei capi che con l’ultimo aggiornamento della stagione 2015-16 determina una consistenza di bestiame ovicaprino di 3.073.486 capi. Di questi, 2.851.517 sono pecore e 221.969 sono capre. Gli animali sono allevati in 12.267 aziende di cui 10.150 (83percento) sono ovine e 2.117 caprine (17percento). È bene ricordare che circa il 13percento del totale delle aziende allevano sia pecore, sia capre. Le produzioni totali, frutto della somma dei dati reali e delle stime elaborate su di essi (stime che riguardano circa il 14percento delle aziende), dicono che in Sardegna si sono prodotti 331.907.381litri di latte nel 2015-16 e 317.464.776 nel 2016-17. Sempre in base alla ripartizione della prima stagione, il 94percento del latte è ovino (312.706.895litri) ed il 6percento caprino (19.200.486).

«Ora che abbiamo i numeri, si può finalmente ragionare su una programmazione seria e puntuale della produzione del latte che per decenni ha subito speculazioni e chiacchiericci dove a pagarne sempre le conseguenze sono stati i pastori con saliscendi del prezzo del latte intollerabili - ha detto Caria - Il risultato storico raggiunto ci obbliga adesso a continuare lungo questa strada: dobbiamo fare in modo che i dati siano aggiornati anno dopo anno. Dobbiamo costruire con i portatori di interesse e in collaborazione con le istituzioni nazionali degli strumenti normativi che ci permettano di raccogliere periodicamente gli andamenti della produzione del latte. Con i numeri in mano, possiamo finalmente costruire le migliori condizioni che diano stabilità a un comparto così importante per le economie e la storia della nostra terra». «Una maggiore conoscenza delle caratteristiche produttive del comparto – ha spiegato Zurru – permetterà una programmazione delle attività di ricerca ancor più finalizzata alle esigenze specifiche delle nostre aziende. Come Agenzia, utilizzeremo al meglio questi risultati per affiancarli quotidianamente alle attività di ottimazione delle produzioni che da anni portano avanti i nostri tecnici». «Ritengo che i dati presentati oggi siano verosimili - ha chiosato Pala - È chiaro che tali dati dovranno essere ancora affinati, ma questa è la base essenziale affinché Oilos inizi a lavorare e a concretizzare tutto quello che il nostro mondo si aspetta: una seria programmazione, provando a gestire le fasce di mercato per capirle e individuare così come trasformare il latte».

Nella foto: un momento della presentazione dei dati
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27/3/2024
Una buona notizia che arriva dopo le recenti segnalazioni da parte di Anbi Sardegna, del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale e di Coldiretti Sardegna che avevano denunciato lo sversamento a mare dell’acqua del Tirso, diga che aveva superato il limite di guardia, con il conseguente spreco della preziosa risorsa


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