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Red 14 luglio 2018
Il Sardinia film festival chiude un’edizione strepitosa
Vince la 13esima edizione il corto “Màtria” del regista spagnolo Alvaro Gago. La medaglia della Presidenza del Senato va a Marcello Fois per il Festival di Gavoi. La Targa UnipolSai young director 2018 è stata assegnata a Natalia Konchalowskji. Il Premio Villanova Monteleone al miglior documentario italiano è per “Cinema grattacielo”, di Marco Bertozzi. Il Bosa animation award va allo spagnolo “Bendito machine IV-carry on”, di Jossie Malis


ALGHERO - Il Sardinia film festival chiude l’edizione 2018 con un bilancio da sogno. Quel sogno iniziato tredici anni fa, quando il Cineclub Sassari diede il via ad un progetto che potesse collegare le diverse zone della Sardegna attraverso il cinema, nell’ottica di riportare una ricaduta di sviluppo culturale ed economico sul territorio. Cinque Comuni ci hanno creduto, e mai come quest’anno il Sardinia film festival ha avuto un respiro così internazionale. Tra Villanova Monteleone, Alghero, Bosa, Stintino e Sassari, è stato un vero e proprio giro del mondo in sedici giorni, un mondo di corti provenienti da tutto il pianeta, impreziosito dall’incontro con protagonisti di primo piano del cinema internazionale. Resteranno a lungo nella memoria la presenza straordinaria della documentarista Cecilia Mangini, gli incontri con il grande maestro di montaggio Roberto Perpignani e con il talento dell’animazione Mauro Carraro. Ma è stata in particolare la finestra aperta sulla Russia, a permettere di conoscere personaggi d’eccezione come il regista Arthur Aristakisyan, il premio Oscar Aleksandr Petrov ed una celebrità come Andreji Konchalovskji, al quale è stato assegnato il Premio alla carriera. E grazie al focus sulla Russia, già si parla di importanti risvolti per il prossimo anno, a partire da un tour del Sff a Mosca ed a San Pietroburgo. L’internazionalità si è respirata anche attraverso i membri delle giuria, con esperti provenienti da Russia, Germania, Malta ed Italia.

Ma questa edizione è stata anche occasione per fare il salto di qualità verso “l’accessibilità culturale”, grazie alla partnership con Cinemanchìo, con un’intera giornata dedicata alla sensibilizzazione e all’utilizzo di innovativi sistemi di inclusione. Per diverse proiezioni è stato utilizzato l’adattamento ambientale “Autism friendly”, poi l’audiodescrizione e la sottotitolazione anche degli eventi collaterali in diretta, grazie alla collaborazione con l'associazione Re-spekin on-air e Francesca Marchionne. Altra importante iniziativa è stata l’incontro, patrocinato dall’Anci, sul valore del cinema come industria sostenibile e potenziale volano turistico per lo sviluppo del territorio. Un’idea nella quale il Sff crede profondamente. Per questo, il presidente Angelo Tantaro, durante la serata di chiusura a Palazzo di città, ha consegnato la medaglia della Presidenza del Senato allo scrittore Marcello Fois, in rappresentanza del Festival letterario “L’isola delle storie” di Gavoi, che “da quindici anni è esempio concreto – ha affermato Tantaro – di come la Cultura possa rappresentare un'importante risorsa per lo sviluppo del territorio». Tra gli altri meriti riconosciuti, quello di «aver promosso positivamente, oltre i confini dell’isola, l’idea di una Barbagia e di una Sardegna fuori dagli stereotipi, una Sardegna dove, nel nome della letteratura, si può fare cultura tra culture differenti». Esemplare il commento di Fois: «Per non avere turbamenti amministrativi, la nostra unica possibilità è diventare sempre più eccellenti. Quindi, puntare sulla qualità, che poi porta anche alla quantità. Ma dubitare della qualità troppo facile. Dobbiamo essere sempre più credibili per far sì che persone incredibili vengano da noi e ci seguano». Il presidente Tantaro a quindi rivolto l’invito ad una futura collaborazione tra i due Festival. Al Civico, durante l’appuntamento conclusivo presentato da Rachele Falchi, al fianco del direttore artistico Carlo Dessì, il sindaco Nicola Sanna ha espresso parole di apprezzamento per «una grande manifestazione che è un vanto per la città, non la vogliamo perdere», ha detto il primo cittadino, concludendo con il tradizionale augurio “a zent’anni”. Una bella sorpresa è arrivata dal grande storico del cinema russo Naum Kleiman, che ha inviato un video saluto al pubblico sardo. L’ex direttore del Museo del cinema centrale di Mosca, ha ricordato in particolare una retrospettiva su Vittorio De Seta, grazie alla quale aveva potuto approfondire la conoscenza della Sardegna.

È quindi venuto il momento dell’assegnazione dei premi di tutte le sezioni in concorso. Il vincitore del Sardinia film festival 2018, medaglia del Presidente della Repubblica, è il corto spagnolo “Màtria” di Alvaro Gago, che ha conquistato la miglior fiction internazionale, per il ritratto fedele della difficile condizione della classe operaia e del ruolo della donna nella realtà economica nell’Europa di oggi. Menzione speciale è andata al brasiliano “O vestido de Myriam”, di Lucas Rossi. Miglior fiction italiana è “La faime va tout droit”, di Giulia Canella, che ha aperto uno squarcio sensibile nel muro dell’anoressia, mentre “Stai sereno”, di Daniele Stocchi, che racconta lo stato di crisi della società, ha ricevuto una menzione speciale. Lo statunitense “Iron hands”, di Cheng Johnson, si aggiudica il premio come migliore regia per le scuole di cinema over 18 , dove menzione speciale va all’argentino “Clandestine” di Sofia Rocha. La Targa UnipolSai young director 2018 è stata assegnata alla 27enne Natalia Konchalowskji, considerata un talento emergente, che conferma la nobile tradizione di una cinematografia importante della sua nazione di origine. Il Premio Villanova Monteleone al miglior documentario italiano è stato conquistato da “Cinema grattacielo” di Marco Bertozzi, per la capacità di mettere in relazione vite altrimenti inconciliabili, diventando emblema di una comunità ideale. La menzione speciale è andata ad “Oltre il confine”, di Federico Massa, la storia dello straordinario alpinista, antifascista e partigiano Ettore Castiglioni. Il Premio Giuria Giovani Villanova Monteleone è andato a “Il nome del padre”, di Daniele Ceccarini e Mario Molinari. Miglior documentario internazionale è il corto della Federazione russa “The lake”, di Daria Blokina. Anche in questo caso arriva una menzione speciale, allo spagnolo “The fourth kingdom”, di Adàn Aliaga. Il Bosa animation award per la migliore animazione va al corto spagnolo “Bendito machine IV-carry on” di Jossie Malis, acuta parodia sulle contraddizioni del delirio di onnipotenza dell’uomo ed allo stesso tempo tanto vulnerabile. La menzione speciale è per il sudcoreano “Where is my moon?” di Baek mi-Youg. La medaglia del presidente della Camera dei deputati va a “Power off”, della scuola Ic70 Marino Santa Rosa di Napoli, regia di Mena Scilipano, che racconta le relazioni tra l’uso della tecnologia e la prevaricazione nei rapporti umani. La Sezione Video-Arte premia l’argentino Pablo Radice per “Templanza!” ed assegna una menzione speciale a “The vertigo”, dello spagnolo Fran Agullò. Il miglior Sperimentale è invece “Perehod (Transition)”, di Denis Kurlaev della Federazione russa; menzione speciale all’italiano “Ka”, di Claudio Capanna. Il Premio Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura ed informazione cinematografica, è stato assegnato al documentario “The harvest”, di Andrea Paco Mariani, per aver colto il drammatico sradicamento di un gruppo di lavoratori agricoli della comunità Sikh. La “Giuria ristretta maschile”, composta da sedici persone detenute di diverse nazionalità, ha premiato ex equo “Stai sereno”, di Daniele Stocchi ed il belga “Fifo”, di Sacha Ferbus e Jeremy Puffet. La “Giuria ristretta femminile” ha assegnato il primo premio al cortometraggio “Black i am”, per la regia dell’honduregna Laura Bermùdez, menzione al brasiliano “O vestido de Miriam”.

Nella foto: un momento delle premiazioni
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16/4/2024
Giovedì a Cagliari, venerdì a Sassari e il 2 e 3 maggio a Nuoro le prime proiezioni in Sardegna del docufilm "Berchidda Live" scritto e diretto da Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi: un viaggio nella storia del festival creato da Paolo Fresu nel suo paese natale attraverso i materiali d´archivio di Time in Jazz


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