Mariangela Pala
22 giugno 2018
Porto Torres: corto circuito all´interno di Autonomia popolare
L´assemblea cittadina di Autonomia Popolare, riunitasi due volte negli ultimi 20 giorni, ha affrontato una profonda discussione al suo interno sul momento politico attuale a livello sia territoriale che regionale e nazionale
PORTO TORRES - L'assemblea cittadina di Autonomia Popolare, riunitasi due volte negli ultimi 20 giorni, ha affrontato una profonda discussione al suo interno sul momento politico attuale a livello sia territoriale che regionale e nazionale. «E' emersa la necessità di un confronto urgente con i principali esponenti di Autonomia Popolare, movimento che è vivo dall'ormai lontano 2002 - sottolinea il segretario cittadino Gavino Ruiu – ma che negli ultimi 3 anni registra la totale assenza dal dibattito pubblico nazionale e regionale».
Il riferimento è ai principali nodi politici propri della Sardegna, a partire dal lavoro, dalla sanità, dal sociale e da tutte quelle battaglie che la regione deve portare avanti, quali l'insularità, la vertenza entrate, la continuità territoriale e altri temi che riguardano l’Isola «per i quali è mancato un riferimento dai principali esponenti del movimento». Un duro attacco alla dirigenza regionale e nazionale del movimento politico che evidentemente ha seguito strade diverse rinunciando ad un confronto diretto con la base locale.
«L'assemblea si interroga su quale sia il senso di avere una presidenza ed una segreteria "regionale" se l'unico centro in cui Autonomia Popolare, svolge regolare attività, è quello di Porto Torres e che proprio a Porto Torres, in questi 3 anni, in piena autonomia è cresciuto e registra una sana e viva attività puntualizza la dirigenza di Ap - nonostante coloro che avrebbero dovuto interessarsi ad essa e parteciparvi con decente frequenza non abbia prestato la dovuta attenzione». Il coordinamento cittadino di Ap lamenta la mancanza di un dialogo tutto interno.
«Crediamo sia assurdo, che alla vigilia delle regionali del 2019 l'assemblea cittadina non abbia ancora alcun riferimento sulla linea politica "regionale" da costruire insieme, per verificarne le opportunità, prima che iscritti, simpatizzanti ed elettori inizino a muoversi in ordine sparso, perché orfani di una guida, sarebbe necessario un confronto urgente per comprendere quale sarà il futuro di un gruppo che ha manifestato, comunque, la volontà di fare la politica per il bene comune, senza più accogliere proposte prive di confronto e per giunta al ribasso».
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