Fatturazione elettronica per la distribuzione dei carburanti: ancora niente strumenti tecnici ad una settimana dalle scadenza di legge. I gestori scrivono ai ministri Di Maio e Tria ed ai sottosegretari Giorgetti e Garavaglia chiedendo un incontro immediato ed un provvedimento d’urgenza
ALGHERO - Ad una settimana dall’entrata in vigore dei nuovi obblighi di legge relativi alla fatturazione elettronica per la distribuzione dei carburanti, risultano indisponibili gli strumenti tecnologici previsti dalla normativa (app, software per Pc) che l’Amministrazione avrebbe dovuto mettere a disposizione per rendere tecnicamente possibile l’emissione della fattura elettronica ai milioni di soggetti aventi potenzialmente diritto, per una categoria costituita da 21mila microimprese, che operano letteralmente sulla strada, per lo più senza attrezzature informatiche, ne luoghi idonei dove accoglierle. E’ quanto contenuto in un telefax urgente congiunto, che le Organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio) hanno recapitato ai ministri Di Maio e Tria ed ai sottosegretari Giorgetti e Garavaglia.
In queste condizioni oggettive, si legge nella comunicazione sindacale, l’impatto del primo luglio non potrà che essere devastante, non solo per la categoria, ma anche per i milioni di titolari di partita Iva, nonché, con ogni probabilità, per l’intero “sistema” e per l’Amministrazione stessa. Gli unici a beneficiare di questa situazione sono, allo stato, un certo numero di privati che, grazie alla confusione ed alla fibrillazione generata, riescono ad ottenere esosi corrispettivi economici dai gestori a fronte di beni e servizi che l’Amministrazione si era impegnata a fornire loro in via semplificata e gratuita.
Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, confermando lo sciopero nazionale già proclamato per martedì 26 giugno, chiedono ancora l’immediata convocazione di una tavolo di confronto governativo per definire i termini del necessario provvedimento normativo d’urgenza e l’altrettanto urgente messaggio chiarificatore, certo ed univoco, per rasserenare gestori ed utenti.
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