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Red 5 giugno 2018
Sport ed integrazione in Sardegna
Al via il secondo Campionato regionale di football integrato. Venerdì, inizia ad Oristano la competizione organizzata dal Csen Sardegna. Sei le squadre in gara nella nuova disciplina sportiva, che mette insieme atleti disabili e non


ORISTANO - Il secondo Campionato regionale Csen di football integrato è pronto a partire. Il fischio di inizio della competizione sportiva che fa giocare insieme atleti disabili e non disabili, facendo dello sport un’occasione di crescita sociale ed individuale, è fissato per venerdì 8 giugno, alle 9.30, al Centro federale Figc Sa Rodia, ad Oristano, dove, alla presenza del presidente regionale del Csen Sardegna Francesco Corgiolu, si darà il via al campionato con gli incontri di andata e ritorno della prima giornata. Le successive giornate sono in programma, sempre ad Oristano, giovedì 14 giugno e, dopo la pausa estiva, venerdì 28 settembre, martedì 30 ottobre e mercoledì 7 novembre. Le squadre partecipanti rappresentano tutta la Sardegna, e sono Sporty di Oristano (campione in carica), Il Gabbiano onlus (Oristano), Associazione Aquile in sicurezza onlus (Alghero), Gli Equilibristi onlus (San Giovanni Suergiu), Una ragione in più (Oristano) e Special team del Liceo “Galilei” (Macomer).

La squadra prima classificata affronterà la compagine campione in carica e la vincente di questa finalissima rappresenterà l’Italia ai Campionati europei di football integrato, che si svolgeranno a dicembre a Sennori. Per il secondo campionato regionale, organizzato con il sostegno della Regione autonoma della Sardegna, sono già stati avviati i corsi per la formazione degli allenatori con la novità che da quest’anno nei corsi è stato inserito anche un disabile. Inoltre, in una data ancora da stabilire, sarà celebrata la Giornata regionale del football integrato, per dare la possibilità a tutti di avvicinarsi a questa nuova disciplina sportiva dall’alto valore sociale. Il football integrato consente la pratica dello sport ad atleti disabili e non insieme, grazie ad un regolamento ideato dal Csen e diffuso in Europa con il progetto europeo “La nuova frontiera dello sport per tutti”.

Questa disciplina sportiva è stata ideata per permettere a persone con e senza disabilità di giocare nella stessa squadra, consentendo la partecipazione attiva al gioco di atleti, uomini e donne, con qualsiasi tipo di abilità e disabilità (fisica e/o mentale). Fianco a fianco, disabile e non disabile, gareggiano, ognuno con le proprie abilità, ad armi pari. Nella squadra, il “peso” dell'atleta disabile è pari a quello di ogni altro atleta, grazie alla complementarità dei ruoli, che valorizza la diversità delle condizioni fisiche, tecniche ed intellettive. Tutto questo è possibile grazie a tre soluzioni tecniche previste dal regolamento: i ruoli (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e si confronterà sportivamente con un avversario dello stesso livello; questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie); lo spazio (introduzione di porte laterali in aggiunta a quelle di fondocampo e zone protette previste per garantire il tiro nelle porte laterali); il materiale (la possibilità di sostituzione della palla regolamentare con una palla di dimensione e peso ridotti in determinate situazioni di gioco).
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