Il 20 maggio sfileranno per le vie della città circa 2500 figuranti con l´abito tradizionale, riuniti in 65 gruppi folk provenienti da tutta l´isola e accompagnati da 27 gruppi a cavallo
SASSARI - I primi a “far cavalcata”, in omaggio a re Filippo V di Spagna, furono i nobili sassaresi nel 1711, come racconta Enrico Costa. Ma le origini della “festa della bellezza” si fanno risalire a poco meno di due secoli dopo, nel 1899, quando la città omaggiò il re d'Italia Umberto I e la regina Margherita di Savoia, a Sassari per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Giunta alla 69esima edizione, la Cavalcata sarda ha ottenuto il marchio dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 rientrando nel calendario nazionale.
Il 20 maggio sfileranno per le vie della città circa 2500 figuranti con l'abito tradizionale, riuniti in 65 gruppi folk provenienti da tutta l'isola e accompagnati da 27 gruppi a cavallo. I figuranti saranno seguiti dalle coppie a cavallo, da un'imponente tracca e da un corteo di oltre 270 cavalieri. A questi, in apertura, si aggiungono i carabinieri a cavallo in alta uniforme. Il corteo, che sfilerà per quasi due chilometri, partirà alle 9 da corso Francesco Cossiga, di fronte alla Chiesa di San Giuseppe. Proseguirà, poi, per via Asproni, via Roma, piazza d’Italia, portici Bargone e Crispo, via Cagliari, via Brigata Sassari, emiciclo Garibaldi, viale Italia, per terminare in viale Mancini all'angolo con viale Berlinguer.
Il primo pomeriggio sarà dedicato allo spettacolo delle pariglie dei cavalieri, che si svolgerà all’ippodromo Pinna. Dalle ore 16 nove gruppi si esibiranno in spettacolari acrobazie sui cavalli in corsa dando prova di bravura e abilità. Prenderà il via giovedì 17 maggio la rassegna dei canti e delle danze tradizionali della Sardegna a cura dell'Associazione Folk Sardegna. Il 18 maggio alle ore 18 ritornerà l'atteso appuntamento a Monte d'Accoddi con “Voci e suoni tra miti e riti”, presentata da Giuliano Marongiu.
La serata prevede l'esibizione di Roberto Tangianu alle launeddas, del tenore “Gennargentu” di Fonni, del coro “Bachis Sulis” di Aritzo, diretto da Michele Turnu, che accompagneranno la sfilata delle maschere del Carnevale sardo, i Mamutzones Antigos di Samugheo, Is Mustayonis e s’Orku foresu di Sestu, Sos corriolos di Neoneli, Sos Corrajos di Paulilatino, S’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso e Urthos e Buttudos di Fonni.
La serata si chiuderà con la performance site specific “Koi, cantando danzavamo”, diretta da Chiara Murru con le maschere dei Mamuntones di Franco Sale e il live set di Francesco Medda. Novità del 2018 sarà uno spazio disponibile nei pressi dell'altare prenuragico dove poter parcheggiare in totale sicurezza. Sabato 19 e domenica 20 dalle 19 in piazza d'Italia i gruppi folkloristici isolani proporranno un vasto repertorio musicale e coreografico. La rassegna sarà presentata da Giuliano Marongiu.
Commenti