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Red 29 aprile 2018
Avviato progetto Terre del Campidano
«Unire le forze è la prima regola per raggiungere risultati», ha dichiarato l´assessore regionale Raffaele Paci, in materia di programmazione territoriale


SAN GAVINO MONREALE - La green economy fra tradizione ed innovazione per rafforzare la competitività economica e sociale del Campidano. Punta sull’energia pulita, sull’ambiente, sullo sviluppo sostenibile il progetto presentato lunedì pomeriggio, nell’ambito della programmazione territoriale all’assessore regionale Raffaele Paci dall’Unione dei Comuni Terre del Campidano, sei Comuni (Pabillonis, Samassi, San Gavino Monreale, Sardara, Serramanna e Serrenti) e poco meno di 35mila abitanti. L’incontro, che ha dato l’avvio al tavolo negoziale con la Regione autonoma della Sardegna e che porterà poi alla firma ed al finanziamento del progetto, è stato organizzato nella sede Civis di San Gavino Monreale, con il sindaco Carlo Tomasi ed il presidente dell’Unione dei Comuni Mauro Tiddia, alla presenza di consiglieri regionali, imprenditori e sindacati.

«Oggi inizia un percorso importante, e bisogna fare in fretta per dare risposte concrete nel minor tempo possibile - sottolinea Paci - Allora, soprattutto in un territorio così piccolo dove il termalismo può davvero fare la differenza, bisogna unire le forze, fare rete, creare sinergia e ampliare gli orizzonti per offrire prodotti esclusivi, marchi fortemente identitari e soprattutto riconoscibili in Italia e all’estero. Stiamo investendo moltissimo sui territori, perché riteniamo fondamentale che ognuno porti il suo valore aggiunto all’economia regionale, con i suoi punti di forza, le specialità e le caratteristiche uniche. Nella nostra programmazione territoriale, vogliamo progetti esclusivi, perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le Istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. Progetti di ampio respiro e di grande coinvolgimento. Le regole sono poche e chiare: la proposta può essere fatta almeno da una Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per allargare il territorio coinvolto; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, essere realizzati entro trentasei mesi. Da parte nostra - conclude il vicepresidente regionale - c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati. In Sardegna abbiamo tutte le caratteristiche per farcela, dall’ambiente al capitale sociale e umano fino alle istituzioni, che funzionano: allora dobbiamo diventare padroni del nostro destino e superare le divisioni per innescare un processo di sviluppo che parta dai territori, ma coinvolga tutta la regione».

Sono quattro le assi portanti del progetto: rafforzare e qualificare il capitale umano (formazione specializzata sulle esigenze del mercato ed orientata al recupero delle professionalità tradizionali, un polo di ricerca nei temi agrifood, energia, salute e benessere); valorizzare il territorio per generare reddito ed occupazione(turismo alternativo che punta su benessere, enogastronomia, percorsi archeologico-culturale); favorire la governance ed il controllo del territorio, con una cabina di regia che rafforzi la capacità amministrativa ed istituzionale della struttura dell’Unione e, infine, migliorare la rete di infrastrutture e servizi con piste ciclabili ed un piano territoriale delle energie rinnovabili. A questo territorio, con le politiche messe in atto dalla Giunta regionale, sono già stati destinati 12milioni di euro. In particolare, 2,6milioni per gli interventi di Iscol@, 8,5milioni dal mutuo infrastrutture, 560mila euro per la manutenzione delle strade e 230mila euro per interventi di tipo culturale. A questo, si sommano 1,5milioni per la rete ciclabile regionale con ricadute sul territorio. Otto i progetti già chiusi e finanziati, dodici quelli in fase negoziale con la Regione, quattro quelli in partenza. Quasi il 90percento dei Comuni aventi diritto (dunque non coinvolti in altri programmi specifici di rilancio) è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione che, avviata nel 2015, mette 350milioni di euro a disposizione dei territori.

Nella foto: un momento dell'incontro
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