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Red 18 aprile 2018
Arte: Aaron Gonzalez, un algherese a Torino
Verrà inaugurata giovedì 26 aprile, alle 19, nello Spazio Parentesi di Via Belfiore 19, “Unio”, la mostra personale del giovane artista, visitabile fino a giovedì 3 maggio


ALGHERO - Verrà inaugurata giovedì 26 aprile, alle 19, nello Spazio Parentesi di Via Belfiore 19, a Torino, “Unio”, la mostra personale del giovane artista algherese Aaron Gonzalez. La mostra, curata da Ivan Fassio, sarà visitabile fino a giovedì 3 maggio.

Unio rappresenta un viaggio attraverso l'umanità nella sua fragilità, mostrata attraverso varie espressioni artistiche. La scultura è la parte più concreta, la carne fusa alla pietra, i sensi, denudati della loro consuetudine e la sessualità a volte dolce ed a volte animalesca. La pittura muta in spirito, in una visione a volte eretica della fede, senza ricercare una confessione precisa, se non quella legata strettamente all'uomo e le sue tentazioni, i suoi pregi e difetti, in una sacralità dai simbolismi quasi alchemici. Infine, la fotografia, la mente, l'introspezione psicologica, gioia e dolore, amore ed odio, luce ed ombra mescolate insieme per ricercare una comprensione più profonda di se stessi. Il tutto è accompagnato da un unico filo conduttore, il verbo, trasmesso attraverso pagine strappate da diari molto intimi, sul quale negli anni sono stati appuntati pensieri, citazioni, bozze e sogni.

«Classe 1985 – si racconta Gonzalez - ho iniziato a “giocare” con la fotografia durante l’adolescenza, passando quasi immediatamente all’audiovisivo, girando numerosi cortometraggi senza pretese, dei quali curavo ogni aspetto, dall’ideazione della storia al montaggio finale ed effetti speciali. Nonostante la scarsa maturità visiva, nel 2012 ho collaborato con la Grage pictures di Taranto per la serie web “Azas–All zombies are stupid”, collaborazione che ha portato alla vittoria del Los Angeles Web fest nel 2013 per la categoria Visual/Special effects. Con gli anni, ho collaborato a diversi progetti più o meno importanti, rivestendo i ruoli più disparati: aiuto regia, montaggio, supervisione degli effetti visivi, trucco ed in molte occasioni, anche recitazione. Contemporaneamente, è avvenuto un ritorno alla fotografia amatoriale, ma con un approccio più serio ed uno studio più concreto, per quanto autodidatta, della tecnica. Nello stesso periodo, ho scoperto di avere una buona mano anche per l’illustrazione e, aiutato dagli studi sulla luce, ho iniziato a dipingere, diventando velocemente un ritrattista. Nel 2017, ho ripreso in mano quello che era un piccolo sogno di quando ero bambino, creare effetti speciali fisici, ma con un approccio più artistico, cosa che ha portato inevitabilmente alla scultura. Nello stesso anno, ho scoperto la fotografia istantanea, cosa che mi ha quasi portato ad abbandonare quella digitale. Al momento, ho scelto di non lasciare indietro nessuna delle forme di espressione incontrate sul percorso, anzi, tendo a fondere spesso e volentieri più forme artistiche per ottenere qualcosa di più», conclude il 33enne artista.

Nella foto: Aaron Gonzalez
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