«Oggi, passaggio decisivo in Cassazione per il riconoscimento di una condizione di svantaggio oggettiva», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, presente a Roma con una corposa delegazione sarda
CAGLIARI - «Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità e dispone le misure necessarie a garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili». È questo il testo della norma per il progetto di iniziativa popolare, modifica dell'articolo 119 della Costituzione, depositata questa mattina (giovedì) in Corte di Cassazione a Roma dal Comitato “Insularità in Costituzione”. Tra i firmatari del verbale del deposito della proposta di legge nazionale di iniziativa popolare anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.
«È un momento importante – ha sottolineato il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda - oggi abbiamo presentato la proposta di riforma costituzionale per l'inserimento nella nostra Carta del riconoscimento della condizione di insularità come causa di svantaggio. È il rilancio di una battaglia essenziale – ha aggiunto Ganau - per il riconoscimento pieno di una condizione oggettiva che è causa di arretratezza e difficoltà economica e sociale per lo sviluppo della Sardegna e delle isole in generale. Questo è il primo atto di un nuovo percorso – conclude il presidente - che proseguiremo con forza e massima determinazione».
Con il presidente del Consiglio regionale, hanno firmato il testo di modifica dell'articolo 119 della Costituzione ventidue rappresentanti appartenenti ai tre Comitati di Sardegna, Sicilia ed isole minori. Per la Sardegna, hanno sottoscritto il verbale di consegna, redatto dalla Cancelleria della Corte di Cassazione, Pierpaolo Vargiu, Michele Cossa, Attilio Dedoni , Michele Solinas e Vincenzo Corrias per i Riformatori Sardegna, Emilio Floris, Piergiorgio Massidda, Alessandra Zedda, Edoardo Tocco ed Antonello Peru per Forza Italia.
«Inizia oggi un percorso che deve unire tutti i sardi, al di là di qualsiasi logica di schieramento, nella sfida più importante per il futuro della Sardegna - ha dichiarato Roberto Frongia, presidente del Comitato per l’insularità in Costituzione- che può davvero cambiare le prospettive di crescita della nostra Isola e delle altre regioni insulare italiane. Basta con le vecchie logiche di rivendicazione e di assistenza che ci hanno tristemente accompagnato per lustri, alimentando cultura della clientela e della rassegnazione. Da sabato, inizieremo la raccolta delle firme in tutte le regioni italiane perché vogliamo che il problema della identità e dello sviluppo delle isole diventi davvero un tema all’ordine del giorno di tutta la comunità nazionale. Vivere nelle isole significa avere problemi peculiari nei trasporti, nel costo dell’energia, nelle reti infrastrutturali, nella sanità, nell’istruzione e nella formazione. Sono problemi dell’intera comunità nazionale e non soltanto degli italiani separati dal mare. Non vogliamo privilegi, ne regali - ha concluso il presidente - le Isole chiedono invece pari punti di partenza e identiche opportunità perché siano finalmente riconosciuti diritti di cittadinanza uguali per tutti gli italiani».
Commenti