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Red 13 febbraio 2018
La Forestale sorprende quattro bracconieri
Le denunce sono il frutto dell’operazione del Servizio ispettorato territoriale di Cagliari, che ha coinvolto personale delle Stazioni di Capoterra, Sinnai, Pula e Campuomu. Un cervo tra gli animali uccisi: contestato l´animalicidio


CAGLIARI - Quattro persone sono state denunciate dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale per il reato di esercizio di caccia con mezzi non consentiti ed uccellagione, detenzione di specie animali protette e contestato l'animalicidio per la cruenta uccisione di un cervo. Le denunce sono il frutto dell’operazione del Servizio ispettorato territoriale di Cagliari, che ha coinvolto personale delle Stazioni di Capoterra, Sinnai, Pula e Campuomu. Gli agenti del Corpo hanno sequestrato un ingente quantitativo di selvaggina e migliaia di strumenti di cattura. Inoltre, è stato necessario bonificare ampie zone da strumenti catture posizionati per catturare selvaggina (lacci, reti ed attrezzi vari). I bracconieri, grazie ad una serie di appostamenti, sono stati tutti colti in flagranza, in diversi luoghi, mentre predisponevano strumenti di cattura e recuperavano la selvaggina appena catturata.

Un 46enne di Burcei, già noto alle Forze dell'ordine, è stato sorpreso dai forestali della Stazione di Campuomu nei Monti Sette fratelli, intento a piazzare reti per uccellagione lungo un sentiero. In località San Pietro Paradiso, alle pendici del massiccio dei Sette fratelli, gli agenti della Stazione di Sinnai hanno sopreso un 77enne di Burcei, anch'esso già noto alle Forze dell'ordine, mentre posizionava trappole e reti per la cattura di uccelli. Il fatto più grave a Pula, in località Su Spinosu, al limite del Parco regionale di Gutturu mannu. Qui sono entrati in azione i forestali della Stazione di Pula che, dopo alcuni giorni di appostamento, hanno colto sul fatto un 29enne di Pula ed un 31enne di Capoterra, entrambi pluripregiudicati. I due sono stati sorpresi lungo un sentiero dove erano stati piazzati quaranta cavetti per cattura di ungulati e 1500 lacci per uccellagione. Nei cavetti è stato trovato morto un esemplare di cervo sardo femmina, che ha subito una dura agonia dovuta all'illegale strumento di cattura.

Le successive perquisizioni hanno permesso di recuperare e sottoporre a sequestro alcune parti appartenenti ad un esemplare di cervo sardo, venticinque tordi, quattordici pettirossi, 4500 lacci per uccellagione, 170 reti ed 870 lacci per cattura di cervi e cinghiali. Oltre alle contestazioni penali per reati legati all'uccellagione ed uso di strumenti illeciti per la cattura ed uccisione del cervo sardo, è stato contestato il delitto di cui articolo 544 ter del Codice penale, che prevede pene fino a due anni di reclusione per il crudele maltrattamento all'animale. Per gli uomini denunciati è scattata la segnalazione all'Autorità di pubblica sicurezza per interdizione a frequentare l’area del Parco regionale. L’attività è stata svolta anche con la collaborazione dei volontari della Lipu-Byrd life international. Da dicembre, si sono alternati con altre associazioni (Lac, Lav e Wwf) in un “campo antibracconaggio” nel quale, sempre in stretto raccordo con il Corpo forestale, sono stati bonificati ampi territori da sistemi di cattura e liberate decine di animali catturati dalla morsa dei lacci tutti all’interno del Parco regionale di Gutturu mannu. Per il rispetto dell’ambiente e della legalità, il Corpo forestale rinnova l’appello di segnalare, al numero verde 1515, coloro che vendono “grive”, ricordando che i bracconieri utilizzano anche specie diverse dai tordi come i pettirossi ed agiscono nel disprezzo delle più elementari norme igieniche.
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