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Red 13 gennaio 2018
Da Sassari a Lanusei missione Ecmo mobile
Equipe della Rianimazione dell´Aou per la prima volta in Sardegna, impianta il macchinario per l´ossigenazione extracorporea all´esterno del Reparto ospedaliero di competenza su un paziente con grave forma di polmonite da h1n1. A Sassari, nascono due gemelli da una mamma ricoverata in Terapia intensiva e con complicanze respiratorie da sindrome influenzale


SASSARI - Una “missione” Ecmo mobile, con il macchinario per ossigenare il sangue artificialmente, che ha consentito di prestare soccorso e trasportare a Sassari, nella Rianimazione del Santissima Annunziata, un paziente ricoverato all'ospedale di Lanusei con una gravissima forma di polmonite da influenza h1n1. Quindi, un'operazione che ha permesso la nascita di due piccoli gemelli da una mamma, ricoverata a Sassari nella Rianimazione di Viale San Pietro, con complicanze respiratorie dovute a sindrome influenzale. Sono i due eventi eccezionali che venerdì hanno visto impegnati i medici delle Rianimazioni dell'Aou sassarese.

Gli interventi sono stati presentati nel pomeriggio nella sede della Direzione dell'Aou di Sassari in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore generale dell'Aou Antonio D'Urso, il direttore sanitario dell'Aou Nicolò Orru, il direttore della Rianimazione universitaria Pier Paolo Terragni, il responsabile della Rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata Luigi Solinas, il direttore di Cardiochirurgia Michele Portoghese, il coordinatore della Rianimazione del Santissima Annunziata Alessandro Nasone, il tecnico perfusionista Gianni Faedda, la responsabile dell'Anestesia Rianimazione dell'ospedale di Lanusei Assunta Marongiu ed il dirigente medico dello stesso reparto Francesco Loddo. La missione Ecmo mobile realizzata dall'equipe dell'Aou di Sassari, durata circa nove ore, è la prima effettuata in Sardegna all'esterno di un ospedale dove questa tecnica viene applicata di solito.

L'Extracorporeal membrane oxygenation, cioè l'ossigenazione extracorporea a membrana, è una tecnica di circolazione artificiale utilizzata in ambito di terapia intesiva per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile, ma refrattaria al trattamento convenzionale e ventilatorio. Le Rianimazioni dell'Aou di Sassari sono centro di riferimento regionale per l’insufficuienza respiratoria acuta, Cres, e sono inserite nella rete nazionale “Respira”, specializzata nel trattamento delle insufficienze respiratorie acute severe. «Questi sono eventi importanti – ha detto D'Urso – che dimostrano la capacità di dare risposte di grande valore. L'Aou può dimostrare e dimostra di avere grandi professionalità». Un intervento, quello svolto con l'Ecmo mobile, che mette in evidenza il concetto di rete e sinergia tra gli ospedali della regione. «Avere un riferimento regionale ci rende felici – ha dichiarato Marongiu – ed è importante per la messa in rete di professionalità e tecnologie». Il concetto di rete è stato messo in luce anche da Solinas, che ieri mattina ha guidato l'equipe che ha effettuato l'intervento. «Abbiamo messo insieme professionalità che già esistevano ed è stato realizzato un intervento eccezionale. Anche con il coordinamento di personale e di ospedali che sono distanti tra loro 240chilometri», ha detto. Di rete tra Terapie intensive ha parlato invece Terragni, ricordando che «Sassari fa parte di una rete di terapie intensive che gestiscono al meglio la complessita della gestione dell'insufficienza respiratoria. La nostra struttura è nelle condizioni di raggiungere i pazienti che non riescono ad essere centralizzati e metterli in Ecmo come è avvenuto oggi».

Giovedì pomeriggio, i medici dell'Anestesia e rianimazione dell'ospedale “Nostra Signora della Mercede” di Lanusei hanno contattato il centro di Sassari per il progressivo peggioramento di un paziente 50enne, ricoverato con una gravissima forma di polmonite da influenza h1n1. I medici della Rianimazione di Sassari hanno fornito le prime indicazioni utili a prestare cure immediate ed applicare una “rescue therapy”. Il quadro clinico del paziente, nonostante la terapia di salvataggio, ha richiesto l'intervento di ossigenazione artificiale Ecmo. Da Sassari, si è messa in moto alla volta dell'ospedale ogliastrino l’equipe di Sassari, formata da unanestesista, un cardiochirurgo, un perfusionista (messo a disposizione della ditta Medical, che da anni collabora con l’Aou per le assistenze cardiochirurgiche) ed un infermiere specialista in area critica. L'equipe, una volta arrivata sul posto, ha allestito il macchinario composto da una pompa-sangue, un ventilatore meccanico ad alte prestazioni, due bombole di ossigeno per la ventilazione ed una serie di monitor per il controllo cardiocircolatorio. Un'operazione necessaria per il trasferimento in sicurezza del malato con l'ambulanza medicalizzata a Sassari: procedura questa che viene definita in gergo tecnico «centralizzazione del paziente». Il paziente è stato ricoverato nella rianimazione dell'ospedale civile di Via De Nicola. La collaborazione degli anestesisti-rianimatori dell'ospedale di Lanusei, che hanno seguito le indicazioni telefoniche del centro di Sassari, e la loro competenza nel supportare il paziente, nell’attesa dell’arrivo dell’unità Ecmo mobile, hanno permesso l’esito favorevole dell’intera missione. Ad oggi, fanno sapere dalla Rianimazione, sono stati ricoverati nelle terapie intensive dell'Aou di Sassari pazienti con diverse complicanze, prevalentemente di tipo respiratorio, dovute alla sindrome influenzale. In evidenza tra questi casi quello di una paziente 30enne, in stato di gravidanza alla 27esima settimana, che ieri mattina ha dato alla luce due gemellini in buona salute. La donna, in condizioni generali critiche, è ricoverata in terapia intensiva dal mese di gennaio ed è seguita da un'equipe multidisciplinare formata da ginecologi, ostetriche, neonatologi, anestesisti-rianimatori dell’Aou delle Cliniche di San Pietro.
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