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P.P. 3 novembre 2017
«Catalogna, basta prigionieri serve dialogo»
Da Parigi dove si trova a rappresentare Alghero, il sindaco fa appello al dialogo. «E´ l´unica strada percorribile per giungere alla interdipendenza nei rapporti tra i popoli in Europa» dice Mario Bruno


ALGHERO - «Non serve la forza, non sono accettabili nuovi prigionieri politici catalani in Spagna, serve un rinnovato dialogo politico con l'intervento delle istituzioni europee. Sono certo che anche il governo italiano farà la sua parte. La via del dialogo è l'unica percorribile per giungere alla interdipendenza nei rapporti tra i popoli in Europa. Non lo dico solo per i legami fraterni, l'identità, la cultura e la lingua che ci accomuna con la Catalogna, ma soprattutto per affermare principi di costruzione di una Europa politica tra popoli. Ecco perché serve un nuovo negoziato nei rapporti tra Spagna e Catalogna, come chiede autorevolmente anche la Sindaca di Barcellona, Ada Colau».

Lo ha affermato il Sindaco di Alghero, Mario Bruno, oggi a margine di "CreativItaly Unesco" a Parigi dove si trova per rappresentare la Città catalana d'Italia nell'ambito della rete delle città creative italiane con Milano, Alba, Pesaro, Carrara e Genova. Ma la situazione rimane incandescente in Spagna.

E' scattato il mandato di arresto europeo per il deposto presidente catalano Carles Puigdemont mentre otto membri del Govern di Carles Puigdemont, fra cui il vicepresidente Oriol Junqueras, leader del primo partito catalano, Erc. sono stati incarcerati. La giudice ha ordinato che gli otto ministri siano separati e detenuti in cinque prigioni diverse. Il vicepresidente Oriol Junqueras e il ministro Joaquim Forn sano trasferiti nel carcere di Estremera, Jordi Turull e Raul Romeva a Valdemoro, Josep Rull a Navalcarnero e Carlesd Mundò a Aranjuez. Dolors Bassa e Meritxell Borras saranno detenute nel carcere per donne di Alcalà.
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