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Red 3 ottobre 2017
3milioni per gli scarti di macellazione
3milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione saranno messi a bando tra poche settimane per la costruzione degli impianti di smaltimento nelle aziende e sul territorio


ARBOREA - 3milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione, frutto del Patto per la Sardegna firmato lo scorso anno con il Governo, saranno messi a bando fra poche settimane per la costruzione di punti di smaltimento per gli scarti da macellazione e per i sottoprodotti di origine animale. La notizia è stata data venerdì dall’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e dal direttore generale della Presidenza e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna Alessandro De Martini, durante un lungo incontro tenuto ad Arborea con i diversi portatori di interesse coinvolti più o meno direttamente nello smaltimento dei Soa: associazioni di categoria agricola, Amministrazioni locali, imprenditori suinicoli, dei centri di smaltimento e dei punti di macellazione. «Siamo di fronte a una svolta importante e tanto attesa – ha spiegato Caria – poiché si potrà da un lato superare l’emergenza di questi ultimi nove mesi e dall’altro gettare le basi per interventi più duraturi che vengano incontro alle attività delle imprese. Come Regione possiamo cofinanziare due tipi di interventi: impianti di smaltimento più piccoli, che le imprese possono costruire nelle proprie aziende, e impianti più consistenti che possano operare su base più territoriale».

Le criticità sullo smaltimento dei Soa sono iniziate a gennaio, dopo il sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Cagliari sullo stabilimento Agrolip Sarda di Macchiareddu: l’unico grande impianto presente in Sardegna per la trasformazione dei Soa ed autorizzato al trattamento massimo di 28tonnellate al giorno di scarti di categoria 1 e 3. Per superare la situazione di emergenza, la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna emanava un’ordinanza contingibile ed urgente della durata di sei mesi per il conferimento dei sottoprodotti di origine animale nelle discariche autorizzate. L'ordinanza è stata poi rinnovata quest'estate, con scadenza a gennaio 2018. «Come Regione, noi ci portiamo dietro una grande ombra – ha osservato De Martini – poiché siamo chiusi a causa della peste suina africana, che ci impedisce di esportare gli scarti fuori dalla Sardegna. Non è infatti consentito trasportarli, se non accuratamente separati da quelli dei suini».

I sottoprodotti di categoria 1 (soprattutto materiale specifico a rischio, non contenente parti di suino, come per esempio materia celebrale o oculare di bovini superiori ai dodici mesi, milze di ovini di qualunque età, ecc.) possono essere stoccati e trasportati al di fuori della regione per lo smaltimento. Discorso diverso riguarda i sottoprodotti di categoria 3 (per esempio: pelli, grasso, ossa, scarti della grande distribuzione, etc), poiché le attuali modalità di gestione adottate dagli operatori del settore non consentono di escludere la presenza di sottoprodotti di origine suina, il cui trasporto e smaltimento al di fuori della Sardegna non è consentito dalle norme in materia di eradicazione di Peste suina africana.

Nella foto: l'assessore regionale Pier Luigi Caria
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