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S.O. 15 settembre 2017
Udc ferito, guerra a Pd e sindaco
Durissima nota di gruppo consiliare e direzione locale dell´Unione di Centro che parla addirittura di nuovi padroni sassaresi: «Abbiamo deciso con dignità, per tempo, e per fortuna, di respirare aria nuova»


ALGHERO - Era il partito con i riflettori puntati. In aula, infatti, si votava il Rendiconto del 2016, quando l'Udc deteneva importanti (e pesanti) deleghe, tra le quali i servizi sociali. Eppure la posizione di Loi e Marino (nella foto) è stata intransigente, arrivando addirittura a bocciare quanto realizzato da loro stessi [GUARDA L'INTERVENTO INTEGRALE DI DONATELLA MARINO]. «Abbiamo deciso con dignità, per tempo, e per fortuna, di respirare aria nuova» dicono insieme ai due ex assessori e dirigenti locali, Lelle Salvatore e Nina Ansini.

«Un’esperienza politico amministrativa che calpesta gli interessi della città e si consegna definitivamente al cabaret. Tra palco e realtà, il sindaco e i suoi consiglieri hanno giocato per oltre un mese sulla pelle dei cittadini ritardando la presentazione del Bilancio Consuntivo mentre dietro le quinte si prodigavano per allestire una sceneggiata con tanto di macchinisti sassaresi. Finisce così, con due Scilipoti protagonisti, alla guida del soccorso rosso convinti di aver salvato il centrosinistra». Durissimo il riferimento ai consiglieri regionali Lotto e Demontis, presenti in via Columbano, e quello ai consiglieri Nasone e Pirisi.

Per Loi, Marino, Salvatore e Ansini «la città è ridotta a subire supinamente le volontà dei correntisti sassaresi del Partito Democratico che per una volta ad Alghero aveva assunto un atteggiamento coerente. Va da sé - attaccano - che di coerente c’è stata solo la presa in giro ai danni di Enrico Daga. Due signori in trasferta, perfino sghignazzanti, decidono, nella nostra casa, nelle nostre istituzioni, le nostre sorti. Nessuno li conosce se non in qualche salotto. Nessuno li ha visti sostenere Alghero per salvare l’aeroporto o per scongiurare i tagli alla facoltà di Architettura».

Per l'Udc algherese quello scritto in aula «è il punto più basso della nostra dignità di cittadini algheresi, di comunità orgogliosa, anche fiera di aver dato vita a laboratori politici perfino innovatori, per certi versi. Ma sempre in maniera autonoma. Il Consiglio comunale invece è stato degradato in maniera farsesca, dove spiccano per arte circense consiglieri che per svolgere il compitino puntano il dito contro l’Udc». Salvatore e colleghi ricordano come il partito fosse mosso da questioni vere: «ha chiesto apertamente l’ammissione del fallimento del progetto Res Publica. Ha posto con forza la presa d’atto che il progetto originale non ha funzionato. Un mondo a parte, anche costoso». Poi la questione precari.

Infine la stoccata finale a Pd, sindaco ed ex alleati: «Non raccontino frottole in aula, sotto lo sguardo dei nuovi padroni. Una volta, ricorda Michele Chessa nei suoi “Racconti Algheresi”, i sassaresi con velleità padronali spesso finivano le serate algheresi “accompagnati” alla stazione senza troppi riguardi. Oggi vengono perfino votati, eletti in consiglio regionale e magari in parlamento. Va da sè che come avevamo ampiamente detto, si avvera il raggiro dell’Udc, quel percorso intrapreso nel 2014, non appena in nostro partito ha fatto vincere a Mario Bruno le elezioni comunali. Un percorso che lo ha visto impegnato in atteggiamenti ancillari con il Partito Democratico nella lunga ed estenuante trattativa per salvare la sua poltrona, con l’Udc nei panni dell’”utile idiota”. La propria sopravvivenza politica a danno degli interessi della città, vedi porto, aeroporto, sanità, rete metropolitana. Era tutto previsto, ma la realtà è stata più brutta dell’immaginazione» concludono Ansini, Salvatore, Loi e Marino.
Commenti
9:05
Reduce dalla candidatura con Fratelli d´Italia alla presidenza della Regione persa contro la rappresentante del Campo Largo Alessandra Todde, ha firmato il documento presentato ieri in Comune.


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