Mariangela Pala
20 giugno 2017
Il sito sommerso dell’Asinara apre ai visitatori
Il giacimento archeologico di Cala Reale è stato riaperto al pubblico. All'inaugurazione del sito sommerso dell’Asinara con i suoi 38 mila frammenti di anfore anche il soprintendente Francesco Di Gennaro e dell’archeologa Gabriella Gasperetti
PORTO TORRES - Il giacimento archeologico di Cala Reale è stato riaperto al pubblico. Si tratta di un cospicuo carico di anfore di epoca romana (fine del IV secolo, inizi del V sec. d.C.) che provengono da una nave, proveniente dal sud della Spagna (odierno Portogallo), naufragata all’ingresso di Cala Reale in età tardo imperiale.
All'inaugurazione del sito sommerso dell’Asinara con i suoi 38 mila frammenti di anfore anche il soprintendente Francesco Di Gennaro e dell’archeologa Gabriella Gasperetti in rappresentanza della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Sassari e Nuoro e degli operatori del Cala d’Oliva Diving Center che si occupa delle visite guidate in snorkeling e in apnea in concomitanza con gli orari di arrivo del traghetto della continuità territoriale. Al taglio del nastro erano presenti anche La Capitaneria di porto di Porto Torres con il vice comandante Antonio Ostuni, il tenente Gabriele Pintus e l'equipaggio della motovedetta, che hanno dato supporto alle operazioni di apertura.
«Fondamentale è stata la creazione di una ordinanza che tutela la sicurezza del sito - ha detto il presidente del Diving Center, Alessandro Masala- attraverso la perimetrazione e il divieto di balneazione imposte dalla Capitaneria». Le visite presso il sito saranno gestite esclusivamente dal Cala d'Oliva Diving Center, che tramite una imbarcazione con fondo trasparente porterà i visitatori sul punto di ormeggio e effettuerà poi una visita guidata in snorkeling per ammirare uno dei siti archeologici più suggestivi del Mediterraneo.
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