Nell’isola sono, infatti, 2.501 i produttori e trasformatori che operano in questo settore, cresciuto tra il 2014 e 2015 del 3,9%. Giovedì 30 marzo a Sassari seminario tecnico organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna ed Ecogruppo Italia
CAGLIARI - Cresce la voglia di biologico in Sardegna. Nell’isola sono, infatti, 2.501 i produttori e trasformatori che operano in questo settore, cresciuto tra il 2014 e 2015 del 3,9%, il cui giro d’affari in Italia ha toccato i 4,2miliardi di euro. Aziende di trasformazione agroalimentare ma anche imprenditori agricoli che nell’isola si prendono cura di oltre 146mila ettari di coltivazioni. Tutte attività produttive che guardano con sempre maggiore attenzione alle esigenze dei consumatori italiani e, soprattutto, di quelli internazionali, notoriamente molto esigenti in fatto di ecosostenibilità. Sempre con uno sguardo attento alla certificazione di terreni e colture che apre le porte ai finanziamenti per gli imprenditori che adottano le misure per le produzioni biologiche o integrate.
Per conoscere le opportunità di crescita e i bandi regionali, insieme alle normative e alla regolamentazione del settore, al trend di mercato, ai prodotti più richiesti e alle potenzialità del marketing, le aziende interessate anche ai mercati nazionali ed esteri, si ritroveranno giovedì 30 marzo a Sassari, presso Confartigianato Imprese Sassari in via Alghero 30, con inizio alle ore 16.30, per partecipare a un seminario tecnico organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna ed Ecogruppo Italia.
«Il comparto sardo della piccola e media impresa – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - ha sempre più necessità di avviare i sistemi di controllo per la produzione e la trasformazione del biologico e di ottenere le certificazioni dei propri prodotti». Per quanto riguarda i bandi regionali si farà luce ai PSR 2014/2020 (Programma di Sviluppo Rurale), in particolare alla Misura 10.1.2 (Produzione Integrata) ed alla Misura 11 (Agricoltura Biologica) che prevede incentivi agli imprenditori agricoli o associati che adottano i metodi di produzione integrata o biologica.
I dati in Sardegna. In Sardegna (dati Ministero Agricoltura fine 2015), sono 2.501 gli operatori del biologico, in crescita del 3,9% rispetto al 2014. Tra questi 2.287 sono “produttori esclusivi”, 133 “produttori preparatori”, 81 “preparatori esclusivi”. La nostra regione si colloca al settimo posto in Italia (primo posto la Sicilia, seconda la Calabria). In leggero calo le superfici certificate: si è passati dai 149mila ettari del 2014 ai 146mila dell’anno successivo (-26%). In testa ci sono prati e pascoli (59mila ettari), seguiti da pascoli magri (42mila) e da colture foraggere (26mila). La Sardegna occupa il quarto posto nazionale. Tra le principali colture troviamo i cereali (5.865 ettari coltivati), olivo (3.785 ettari), vite (964 ettari), frutta (531 ettari), ortaggi (491 ettari) e agrumi (48 ettari). Solo il 4,7% delle aziende agricole della Sardegna e solo il 12,8% delle superfici coltivate sono certificate bio.
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