Sfiducia ed elezioni sempre più lontane a Sassari nonostante il generale caos all´interno del Partito democratico. Tempi stretti per andare al voto e cosiddetti big in ordine sparso. Lai e Ganau i più risoluti. Riunione riconvocata lunedi prossimo: Sette giorni nei quali Nicola Sanna dovrà dimostrare di aver capito la "lezione"
SASSARI - Tanto rumore per nulla dalla sede di via Mazzini a Sassari. Il Partito democratico si ritrova sempre più spaccato anche sul futuro politico-amministrativo della consigliatura Sanna. Nulla di fatto dalla riunione di lunedì sera, con i cosiddetti big del partito in ordine sparso. Manca una linea comune, col senatore Lai e il presidente del Consiglio regionale Ganau tra i più accesi.
Troppo caos, così il partito decide di non decidere: tutto rimandato di una settimana. Sette giorni nei quali Nicola Sanna dovrà dimostrare di aver capito la "lezione", rilanciare l'azione amministrativa e trovare la quadra con le varie anime
Dem. Si allontana così la possibilità del voto: troppo stretti, infatti, i tempi per andare ad elezioni, con all'orizzonte appuntamenti vitali per la credibilità futura dei Democratici, sempre più lacerati da lotte di potere per il controllo del partito e della segreteria.
Una situazione d'incertezza che rende nervosi gli alleati sassaresi, sempre più spettatori delle risse interne al Pd. Nella riunione di ieri a Sassari erano rappresentate tutte le aree con in testa i capi-corrente: Luigi Lotto, Gianfranco Ganau, Silvio Lai, Giacomo Spissu, Salvatore Demontis e Gavino Manca, Cicito Morittu, Valerio Meloni e Maria Francesca Fantato. La legislatura può continuare, per ora.
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