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Mariangela Pala 11 marzo 2017
Porto Torres: si alla nautica da diporto nel porto commerciale
Votato da maggioranza e opposizione con 14 voti favorevoli del consiglio comunale l’ordine del giorno proposto dal consigliere Alessandro Carta che richiede l’impegno dell’amministrazione comunale affinché «compia tutti gli atti e le azioni possibili volte ad ottenere una destinazione d´uso delle aree portuali relative al porto commerciale volte alla nautica da diporto»


PORTO TORRES - Votato da maggioranza e opposizione con 14 voti favorevoli del consiglio comunale l’ordine del giorno proposto dal consigliere Alessandro Carta che richiede l’impegno dell’amministrazione comunale affinché «compia tutti gli atti e le azioni possibili volte ad ottenere una destinazione d'uso delle aree portuali relative al porto commerciale volte alla nautica da diporto». Il porto turritano, in considerazione delle sue varie articolazioni logistiche e della volontà della comunità di voler perseguire una vocazione turistica, «ritengo - afferma Carta - debba essere nuovamente progettato e concepito in modo da poter offrire una molteplicità di servizi in grado di attrarre investimenti, sinergie e occupazione come la nautica da diporto».

Durante la discussione la proposta di destinare lo specchio acqueo delimitato dalla banchina Dogana Segni e Teleferica alla nautica è stata modificata con il riferimento più ampio del porto commerciale. «Il dibattito proposto con l'ordine del giorno sulla nautica da diporto è fermo addirittura dalla prima seduta della commissione portualità di questa consiliatura, da più di 18 mesi», sottolinea Carta «nel frattempo il porto turritano continua ad essere ostaggio di reti e gabbie metalliche imposte da una port security su un bacino inutilizzato rispetto alle potenzialità che può esprimere».

«Dobbiamo aspettare altri dieci anni - prosegue - sperando che, forse, alla banchina Segni e alla Teleferica vengano adeguati i fondali, perché oggi le navi per le quali tali aree sono state progettate non possono attraccare, oppure iniziamo a far capire alla città che dobbiamo rimboccarci le maniche a fare in modo che noi stessi turritani siamo in grado di progettare un'alternativa per il futuro del nostro porto». E' lo spirito della proposta del consigliere Carta approvata da tutti i gruppi consiliari dopo un lungo confronto tra maggioranza e opposizione.

Con la delibera approvata si dà mandato all'amministrazione comunale affinché ponga in essere, anche attraverso la collaborazione dell'Autorità Portuale del Nord Sardegna e delle associazioni di categoria necessarie a stimolare il contributo degli operatori privati del territorio, «tutte le interlocuzioni necessarie a favorire investimenti in tal senso, necessari, inoltre, a rendere funzionale a tale progetto l'immobile ex-mercato ittico» impegnando le commissioni consiliari competenti «ad una rapida programmazione dei lavori consiliari in tal senso».

«L’ordine del giorno sulla nautica da diporto, a nostro parere, - sostiene il consigliere Davide Tellini - conteneva nel dispositivo degli elementi che andavano contro lo sviluppo crocieristico e commerciale del porto turritano, atteso ormai da anni da tutto il territorio. Non si è assolutamente contrari ad altre economie che possano implementarsi nel porto commerciale, ma certamente non nella banchina e negli spazi commerciali di pregio del nostro scalo. Il consigliere Carta ha accolto le nostre richieste modificandone parte del contenuto». Ma l’aspetto più grave emerso, secondo Tellini è che l'assessore alla portualità Marcello Zirulia «ha sostenuto che la maggioranza pentastellata fosse d'accordo ad un cambio di destinazione d'uso del molo Segni, quando lo stesso assessore, come risulta dagli atti nel gennaio 2015 presentò, per conto di una società, un progetto proprio su tale specchio acqueo, palesando in questo caso un grave conflitto d'interessi».

Per il consigliere Tellini la decisione dell’assessore Zirulia «in contrasto con le linee programmatiche della maggioranza, approvava la deliberazione del Comitato Portuale di Olbia in data 28 ottobre 2016», che prevede, tra le altre cose, un ulteriore escavo sino a 10 metri del bacino di evoluzione molo Segni e banchine di Ponente, ed un escavo sino a meno 8 metri della banchina Segni, per consentire l'ormeggio di navi da crociera e navi di linea. «I consiglieri di maggioranza, in consiglio comunale, - conclude Tellini - hanno dato dimostrazione di non conoscere assolutamente l'operato della Giunta sulle politiche portuali, segno evidente di un profondo scollamento tra l'esecutivo e la maggioranza consiliare».
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