Red
16 gennaio 2017
Equipe universitaria di Cagliari in Oceano Antartico
L’Università di Cagliari studia gli effetti dei cambiamenti climatici nelle profondità dell’Oceano Antartico. Nella ricerca in corso è coinvolta un’équipe guidata da Antonio Pusceddu, docente del Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente, che studia la quantità e la composizione biochimica della materia organica depositata sul fondo dell’oceano
CAGLIARI - Un gruppo di ricerca dell’Università di Cagliari, guidato da Antonio Pusceddu, docente del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, è impegnato nel progetto che sta studiando le profondità del Mare di Ross (nell’Oceano Antartico) a circa vent'anni dalle prime indagini condotte durante la ventesima Spedizione Italiana in Antartide (1994-95), in un team cui partecipano anche l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Genova, l’Istituto di Scienze Marine del CNR e l'Istituto Nazionale Italiano per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Si tratta del progetto “BEnthic biodiversity and ecosystem functioning of the Deep ROss Sea in a changing Southern Ocean”, condotto nell’ambito del Progetto Nazionale di Ricerche in Antartide e che studia l'impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi antartici profondi.
Infatti, il generale riscaldamento degli oceani, modificando le correnti marine, può determinare importanti cambiamenti nella quantità e nel valore nutrizionale della “pioggia” di particelle organiche che rifornisce i fondali. Le profondità dell’Oceano Antartico, che copre il 30percento della superficie dell'oceano globale, sono teatro di meccanismi fisico-chimici che regolano il clima globale.
Pertanto, lo studio di questa porzione remota degli oceani assume particolare rilevanza. L’unità di ricerca di UniCa, della quale è responsabile il professor Pusceddu, cura l’analisi della quantità e composizione biochimiche della materia organica depositata al fondo, alla ricerca di segnali di cambiamento associati al riscaldamento globale.
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