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Mariangela Pala 2 dicembre 2016
Camellini e Secci, paralimpiche incontrano gli studenti del Paglietti
La plurimedagliata Cecilia Camellini, insieme alla nuotatrice paralimpica sarda, Francesca Secci sono state protagoniste ieri mattina presso l’Auditorium del Liceo scientifico dell´incontro "Dal buio della piscina agli ori paralimpici" rivolto a studenti e sportivi


PORTO TORRES - Un incontro con gli studenti del liceo dell’Istituto superiore Mario Paglietti per raccontare le loro esperienze di campionesse di nuoto “speciali” e promuovere il nuoto paraolimpico. Così la plurimedagliata Cecilia Camellini, insieme alla nuotatrice paralimpica sarda, Francesca Secci sono state protagoniste ieri mattina presso l’Auditorium del Liceo scientifico dell'incontro "Dal buio della piscina agli ori paralimpici" rivolto a studenti e sportivi. Un evento organizzato da Danilo Russu, delegato regionale della Finp, e Manolo Cattari del progetto AlbatroSS, psicologo dello sport e psicoterapeuta.

«Festeggiamo proprio quest’anno i 10 del progetto AlbatroSS sulla disabilità in acqua nella piscina Lybissonis - ha detto Cattari– ed ho avuto il piacere di invitare Cecilia, conosciuta in una gara dove abbiamo nuotato insieme». Nuotatrice non vedente, Cecilia Camellini è diventata campionessa europea e mondiale, nelle Paralimpiadi di Londra 2012 ha vinto la medaglia d'oro sia nello stile libero che nel dorso, mentre alle Paralimpiadi di Rio ha conquistato l'argento.

«Non sono solo le medaglie le cose che mi sono portata a casa da queste esperienze - ha sottolineato Camellini - ma anche la consapevolezza che i risultati li ho ottenuti stando insieme agli altri, facendo gioco di squadra». Negli impegni futuri della campionessa «la laurea in psicologia a febbraio e a settembre i mondiali in Messico - ha aggiunto – un esempio di come nella vita degli atleti non c’è solo lo sport ma anche la professione».

Insieme a lei anche Francesca Secci, nuotatrice paralimpica sarda, detentrice di molteplici record italiani (stile libero, farfalla e misti) che ha raccontato le proprie esperienze di sport e di studi universitari di psicologia. «Essere donna nello sport a volte è un vantaggio – ha spiegato Secci - cambia solo il nostro atteggiamento nei confronti di noi stesse, ipercritiche e senza quella leggerezza che hanno gli uomini che sarebbe una marcia in più per non lasciargli spazio». All’incontro sono intervenuti pure Roberto Valori, presidente della Federazione italiana Nuoto paralimpico (Finp), Paolo Poddighe, presidente del Comitato italiano paralimpico Sardegna,


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