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Mariangela Pala 21 ottobre 2016
Porto Torres: non autosufficienza, fondi in ritardo
Il contributo destinato alla non autosufficienza relativo ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, per ora non potrà essere corrisposto ai tanti assistiti che a Porto Torres presentano particolari patologie. La Regione ha comunicato che sarà in grado di determinare solo entro la fine dell´anno le somme residue a copertura dei fondi regionali per la non autosufficienza


PORTO TORRES - Il contributo destinato alla non autosufficienza relativo ai mesi di ottobre, novembre e dicembre, per ora non potrà essere corrisposto ai tanti assistiti che a Porto Torres presentano particolari patologie. La Regione ha comunicato che sarà in grado di determinare solo entro la fine dell'anno le somme residue a copertura dei fondi regionali per la non autosufficienza. La risposta è arrivata in seguito alle sollecitazioni del Comune di Porto Torres e degli altri comuni della Sardegna che avevano manifestato la necessità di ottenere i fondi residuali per la copertura del fabbisogno degli utenti.

I finanziamenti fanno riferimento alla Legge 20/97 e alle forme di sostegno previste per nefropatici, talassemici, trapiantati e pazienti oncologici. Grazie a un fondo disposto pari a 104 milioni di euro, la Regione Sardegna aveva fornito a Comuni e Asl la possibilità di realizzare interventi progettati per soggetti che presentano particolari patologie da realizzarsi nel 2015 e 2016. Le risorse coinvolte sono il frutto delle disponibilità del Fondo regionale per la non autosufficienza. Degli oltre 100 milioni complessivi, 52 erano deputati ai progetti del 2015, altrettanti per il 2016.

«I fondi conferiti dalla Regione – sottolinea l'assessore alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli – ci permettono di ottemperare al pagamento dei sussidi fino alla mensilità di settembre. I residui delle somme ricevute non saranno, quindi, sufficienti a coprire le altre mensilità del 2016. Siamo consapevoli dell'enorme disagio che questa notizia comporta per tutti gli utenti e le famiglie interessate da questi sussidi. Riteniamo giusto confrontarci di persona con gli assegnatari delle poche risorse rimaste dal finanziamento, che ammontano a circa 55mila euro, per affrontare insieme a loro la difficile scelta della distribuzione. Questi sussidi sono di fondamentale importanza, riguardano forme di sostegno essenziali per soggetti particolarmente vulnerabili e in alcuni casi vengono usati per effettuare terapie salvavita».

I Servizi sociali hanno cominciato ad informare diverse famiglie e hanno programmato anche un incontro pubblico con tutti gli utenti coinvolti, il 26 ottobre, alle ore 11, nella sala Filippo Canu. «Speriamo di poter incontrare in questa occasione tutti i 292 utenti interessati o comunque i loro familiari/delegati, per confrontarci e stabilire insieme i criteri più equi per distribuire con coscienza le poche risorse rimaste. Nel frattempo continuerà l'azione di pressione sulla Regione: il diritto alla salute non dovrebbe mai essere messo in discussione e auspichiamo che seppur in ritardo – conclude l'assessore – i fondi richiesti vengano stanziati e messi a disposizione dei cittadini che ne hanno necessità».


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