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Oristano NewsnotizieolbiaCronacaOpere › Sassari-Olbia, strada dei proclami
Antonio Sini 21 ottobre 2016
Sassari-Olbia, strada dei proclami
Viaggio sulla strada dei proclami positivi, a percorrerla ci si rende conto che l’imponente opera difficilmente sarà conclusa entro la data prevista


OLBIA - Da Alghero a Olbia, non una trasferta di piacere, ma costretti dagli eventi, una necessità. E la dipartita di Raynair da Alghero, costringe molti ad andare all’aeroporto di Olbia. Destinazione il Veneto. E se prima si volava da Alghero con destinazione Venezia, oppure Treviso, se non Trieste, ora non rimane che recarsi in Gallura. Se per necessità, studio, lavoro o altro, c’è bisogno di andare il quel pezzo d’Italia che di colpo è irraggiungibile, le opzioni sono poche con disagi inenarrabili.

E al disagio obiettivo di un volo proposto a 140 kilometri di distanza, si somma il disagio di un viaggio su una strada, la Sassari – Olbia, da incubo. E’ un’opera pubblica imponente. Ha come obiettivo di collegare Sassari e il capoluogo Gallurese, in un tempo ragionevole e sopratutto su una strada sicura. Ma a percorrerla ci si rende conto che l’opera faraonica difficilmente sarà conclusa entro il 2018. Sull’opera si è speso il Governo Renzi, l’Assessore Regionale ai lavori Pubblici Paolo Maninchedda non smette di vigilare ma fra il dire e il fare la strada è quella che è.

Poco fuori da Sassari, sulla Carlo felice, ci si immette su quattro corsie realizzate a regola d’arte, dove guidare è un piacere, e la strada scorre liscia come l’olio. Ma tutto s’interrompe all’altezza del bivio per Ardara. Una strettoia immette nella strada di sempre! E a vista non si notano nuove zone cantierate. E così si percorre una strada pericolosissima teatro di incidenti tristemente noti. E si continua sino al bivio per Oschiri, costretti a marciare con i tempi dettati da chi su camion o autoarticolato percorre la strada senza soluzione di continuità. E si procede fra strettoie, strisce continue gialle che ricordano agli automobilisti che sorpassare è vietato. E si incontrano rotatorie, svincoli, e sensi di marcia che obbligano a una marcia attenta e a passo di lumaca.

Altro che strada del futuro! Questa è la solita strada del passato! E il buco, sulla strada del passato si ritrova tra Berchidda e Monti e qui si ha la chiara percezione che il lavori di consegna dell’opera stradale difficilmente verranno rispettati. Ci si accorge di essere vicini a Olbia quando si viene accolti da una due corsie per senso di marcia, che fanno dimenticare il calvario precedente. Ma il percorso da incubo si ripropone al ritorno, dove la pericolosità del percorso è messa a nudo da sensi marcia obbligatori e velocità scostante. In sostanza ci sono ben percorribili quattro lotti, due in uscita da Sassari, altrettanti all’uscita di Olbia, peraltro inaugurati dal Ministro Delrio nel Giugno scorso.

La promessa di vedere consegnata nel 2018, una strada, finanziata con 930 milioni di euro di fondi Cipe e della Regione Sardegna, ci pare alquanto ottimistica, e gli 80 chilometri complessivi dell’arteria sembrano dieci volte tanto, ed anche l’Anas continua a marcare la situazione, quasi a evidenziare che sulla Sassari-Olbia i fari rimangono sempre accesi. Ma i segnali di ottimismo non si fermano, Governo, Regione e Anas promettono che l’opera pubblica, nelle chiusura dei lavori, rispetterà i tempi. E se verso le istituzioni si apre un credito, a percorrere la realizzanda arteria, i dubbi sovrastano le certezze.


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