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A.B. 12 ottobre 2016
«I tempi della politica non sono i miei»
«Non essendo stata realizzata la maggior parte degli obiettivi primari e qualificanti per la gestione del Parco e mancando lo strumento gestionale principale (il Piano del Parco), penso di aver esaurito il mio compito. Pertanto, con grande entusiasmo avevo accettato l´incarico di presidente del Parco Regionale Naturale di Porto Conte e ora con responsabilità rassegno le dimissioni in modo irrevocabile», ha dichiarato l'ormai ex presidente


ALGHERO - «Io sottoscritto prof. Giovanni Antonio Farris, nella mia qualità di presidente del Consiglio Direttivo dell'Azienda Speciale “Parco di Porto Conte”, giusta nomina conferitami con delibera dell'Assemblea del Parco n.4 del 16 gennaio 2015, dichiaro di dimettermi immediatamente e irrevocabilmente dal predetto incarico». Così, il professor Farris ha annunciato ufficialmente le sue dimissioni da presidente del Parco.
Una decisione annunciata ieri, al termine dell'assemblea, ufficializzata oggi (mercoledì) e spiegata da Farris. «Per molte iniziative (indispensabili per la gestione completa del Parco e, al suo interno, di alcuni siti), era necessaria non solo la collaborazione, ma soprattutto la capacità decisionale dell'Assemblea del Parco e, al suo interno, della Maggioranza. Purtroppo non avendo iniziato a parlarne immediatamente dopo l'insediamento del Direttivo, nessuna di queste è stata portata avanti o trovata una adeguata soluzione». L'ormai ex presidente di riferisce al Piano del Parco, agli accessi a mare e gestione delle aree costiere, il patrimonio carsico insistente nel territorio del Parco, la gestione dell'area archeologica di Sant'Imbenia e le aree inquinate di S'Arenosu e incendiata di Mugoni.

All'interno del Patrimonio carsico, grande interesse era rivolto alle Grotte di Nettuno. «L'impossibilità di poter intervenire direttamente nella fruizione e controllo delle grotte potrebbe esporre il Parco a responsabilità in ordine al mancato rispetto delle disposizioni in materia di salvaguardia ambientale dell'Area protetta da parte delle competenti autorità, in primis regionali. Ancora – prosegue Farris – una partecipazione del Parco agli introiti provenienti dalla gestione della grotta di Nettuno consentirebbe di porre in essere tutte quelle attività (…) che il Parco, dotato di precise professionalità e competenze, può garantire nei confronti del patrimonio carsico. Così pure, un minimo di flussi finanziari “liberi” avrebbero consentito al Parco, tra le altre cose, di partecipare a progetti regionali, nazionali e internazionali che prevedono un cofinanziamento o garantire l'apertura di Casa Gioiosa anche i fine settimana».

«Mi sono reso conto che i tempi della politica non sono i miei tempi – prosegue Farris – mi permetto di sottolineare uno degli aspetti che maggiormente frenano l'attività del Parco: l'aver identificato l'Assemblea del Parco con il Consiglio Comunale, con la logica conseguenza di aver trasportato all'interno dell'Assemblea tutte le dinamiche e i conflitti che caratterizzano normalmente un Consiglio Comunale. Sono convinto che la soluzione migliore poteva essere un'Assemblea più snella e rappresentativa delle forze politiche, sociali, culturali, ambientali del nostro territorio con una prassi estremamente dinamica finalizzta al rapido raggiungiumento degli obiettivi».

«Un altro elemento che a me e ai due consiglieri ha creato una situazione di particolare sofferenza e disagio è stato l'atteggiamento di sfiducia (almeno così l'abbiamo avvertito) nei nostri confronti, che ha accompagnato tutto l'iter concorsuale per la nomina del direttore del Parco, da parte di coloro che alcuni mesi prima ci avevano dato piena fiducia. A questo punto del mio mandato – conclude Farris – «non essendo stata realizzata la maggior parte degli obiettivi primari e qualificanti per la gestione del Parco e mancando lo strumento gestionale principale (il Piano del Parco), penso di aver esaurito il mio compito. Pertanto, con grande entusiasmo avevo accettato l'incarico di presidente del Parco Regionale Naturale di Porto Conte e ora con responsabilità rassegno le dimissioni in modo irrevocabile».

Nella foto: Giovanni Antonio Farris


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