La mobilitazione per l'aeroporto di Alghero torna in piazza. Nuova protesta il 7 ottobre con sindaci e cittadini a Lo Quarter. L'allarme è chiaro: senza una programmazione dei voli non si può vendere la destinazione
ALGHERO - La mobilitazione per l'aeroporto di Alghero torna in piazza. Per ora si tratta di quella "in casa" de Lo Quarter, ma potrebbe non essere l'ultima in cui manifestare un malcontento che coinvolge un territorio, quello del nord ovest dell'isola, che si sento "tradito" da una giunta regionale che continua a rinviare gli interventi a favore di uno scalo difeso da oltre 100 comuni sardi, da Porto Torres fino a Decimoputzu.
Il Comitato che riunisce i sindaci, le imprese e i sindacati è deciso ad organizzare una battaglia molto più forte perché arrivi a Cagliari un segnale chiaro: si poteva e si può incentivare legittimamente il low cost e riaprire immediatamente la base Ryanair; si può fare una legge attuativa che recepisca il testo unico sulle società partecipate di recente approvazione e si può ricapitalizzare la Sogeaal perché un piano industriale esiste già. Una strada ancora più necessaria dopo l'ennesimo flop della privatizzazione [
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Insieme ad un autorevole team di professori e avvocati composto da Ernesto Stajano, Enrico Attili e Francesco Carboni si indicheranno ancora alla Regione le strade percorribili e attuabili nell'immediato, pronti anche al confronto giuridico con i dirigenti regionali per accelerare un processo legittimo. Non solo agosto, mese-simbolo della stagione turistica, si è chiuso al Riviera del corallo con un meno 21% del traffico, ma è il 2017 un altro anno a rischio. L'allarme di Federalberghi è stato chiaro: senza una programmazione dei voli non si può vendere la destinazione. La manifestazione è pubblica e si terrà venerdì 7 ottobre alle 15 «per decidere insieme quali azioni il territorio intende assumere per evitare il tracollo definitivo del sistema turistico ed economico».