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S.A. 26 settembre 2016
Premio Dessì: tutti i vincitori della 31esima edizione
Edgardo Franzosini nella sezione narrativa e Milo De Angelis nella sezione poesia sono i vincitori della trentunesima edizione del Premio letterario Giuseppe Dessì


VILLACIDRO - Edgardo Franzosini con "Questa vita tuttavia mi pesa molto" (Adelphi) nella sezione Narrativa e Milo De Angelis con "Incontri e agguati" (Mondadori) per la Poesia sono i vincitori del trentunesimo Premio "Giuseppe Dessì". I loro nomi vanno ad affiancarsi a quelli, già annunciati, dell’archeologo e storico dell'arte Salvatore Settis, insignito del Premio Speciale della Giuria, e dei vincitori del Premio Speciale "Fondazione di Sardegna", attribuito dalla Fondazione Dessì in collaborazione con l'omonima fondazione bancaria: il giornalista Giacomo Mameli e il Coro di Neoneli.

Presentata dalla giornalista televisiva Natascha Lusenti e arricchita dagli intermezzi musicali del gruppo Sikitikis e della cantautrice Chiara Effe, e da letture degli attori Jacopo Cullin, Rita Atzeri e Cristina Maccioni, la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori si è tenuta questa sera (domenica 25 settembre) a Villacidro. I vincitori delle due sezioni letterarie, insieme al prestigioso riconoscimento, si aggiudicano un premio in denaro dell'importo di cinquemila euro, mentre agli altri finalisti – Emanuela E. Abbadessa con "Fiammetta" (Rizzoli) e Cristian Mannu con "Maria di Isili" (Giunti) nella Narrativa, e Vivian Lamarque con "Madre d'inverno" (Mondadori) e Franco Marcoaldi con "Il mondo sia lodato" (Einaudi) nella Poesia – vanno millecinquecento euro a ciascuno.

A Edgardo Franzosini, autore nato nel 1952 a La Valletta Brianza, in provincia di Lecco, la giuria del Premio riconosce di aver praticato, ancora una volta, nel suo "Questa vita tuttavia mi pesa molto" una "sua specialissima idea di biografia entro cui sempre s’accampa un personaggio reale la cui eccentricità, però, si consuma dentro un destino non si sa se più improbabile o implausibile”. È il Rembrandt Bugatti protagonista del romanzo, "artista di una certa notorietà all’inizio del Novecento per certi suoi bronzi di animali di spiccato esotismo, fratello del molto più famoso e amato Ettore, il fondatore della celeberrima e omonima casa automobilistica. Si tratta di personaggi che, seppure non privi di notorietà, in un modo o nell’altro, conducono la propria esistenza da una posizione che resta laterale, epperò con grande intensità e impegno umano". "Il giorno in cui – conclude la giuria – si comincerà a scrivere una storia dell’Io non più condizionata dal monoteismo psicanalitico, sarà a scrittori come lui e a libri come questo che ci si dovrà rivolgere".

A Milo De Angelis per "Incontri e agguati" la giuria assegna il premio per la poesia perché l'autore "in questo suo ottavo lavoro fa i conti con la morte, anzi, meglio, con l’esperienza della morte nella vita. Il testo di apertura di Guerra di trincea, la prima delle tre sezioni che compongono un libro di rara compattezza, programma – anche annunciando un corpo a corpo con modelli letterari monumentali – un viaggio ad alta intensità allegorica con l’esplicito fine di mostrare e raccontare segmenti rilevanti di vita a un 'amico', cioè a tutti i lettori: Vieni, amico mio, ti faccio vedere, / ti racconto". "La poesia di De Angelis – spiega la giuria - con il suo andamento frammentato, con i suoi balzi analogici sorprendenti, con il suo senso persuasivo della giustezza, afferma l’insostituibile potenza euristica del verso".

I vincitori delle due sezioni letterarie del premio sono stati scelti tra i 212 titoli pervenuti per la sezione Narrativa e i 133 per la Poesia, dalla giuria di esperti presieduta da Anna Dolfi (tra i più autorevoli studiosi dell'opera di Giuseppe Dessì), Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Giuseppe Lupo e l'ex presidente della Fondazione Dessì, Christian Balloi (di recente avvicendato nella carica da Paolo Lusci). La stessa commissione giudicatrice ha deciso all’unanimità di attribuire il Premio speciale della Giuria a Salvatore Settis per gli straordinari meriti scientifici del suo campo di indagine, e "in particolare per la sua importante e strenua difesa del paesaggio (paesaggio artistico e naturale, tanto caro tra l’altro anche a Giuseppe Dessí ) (…) con l’intento di sottolineare il suo costante richiamo al bene comune”. Anche al Premio Speciale della Giura è assegnata una somma di 5 mila euro.

Il Premio Speciale "Fondazione di Sardegna", novità di questa edizione del Dessì, va al giornalista Giacomo Mameli per essere stato, nella sua lunga carriera "autore che ha prestato ascolto per restituire voce, memoria, dignità e storia ai suoi interlocutori (…) perché non vada persa la testimonianza, perché ne resti il valore e la carica", e al Coro di Neoneli – nel quarantesimo anno di attività - per il grande valore dato "alla proposta artistica e culturale che tiene alto il concetto di sarditudine non limitandosi alla sardità".
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