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A.B. 21 settembre 2016
Campagna Amica: un aiuto per i terremotati
Nei mercati di Campagna Amica, si possono acquistare le caciotte di Norcia per aiutare l’agricoltura nelle zone terremotate


NUORO - Sono arrivate anche in Sardegna, direttamente da Norcia, le caciotte solidali “salva stalle”, per garantire ogni giorno la mungitura e l’alimentazione delle mucche sopravvissute al terremoto del 24 agosto. L’iniziativa, che mira a valorizzare e difendere nella ricostruzione l’identità dei territori colpiti dal sisma, è nata grazie ad una rete di solidarietà coordinata dalla Coldiretti con la collaborazione della cooperativa Grifo latte, che nonostante le difficoltà ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte. La caciotta della solidarietà è prodotta con il latte di Amatrice, Norcia e Leonessa, è stata venduta al prezzo di 10euro nei mercati di Campagna Amica. E’ riconoscibile da una speciale etichetta per il sostegno alle aree terremotate “Aiutaci ad aiutarli”. La vendita nei mercati di Campagna Amica sardi è cominciata la settimana scorsa a Cagliari, Sassari ed Oristano e si è conclusa oggi (mercoledì) a Nuoro.

«La Coldiretti si è attivata immediatamente per aiutare gli allevatori e agricoltori dei Comuni terremotati con delle azioni mirate e concrete – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - Questa delle caciotte è una iniziativa con effetti diretti verso le aziende agricole che si trovano tra Amatrice e Norcia e che quotidianamente fanno i conti con la mancanza di mangimi, acqua, energia, attrezzature per la mungitura e ricoveri sicuri per gli animali sopravvissuti». In Sardegna, come nel resto d’Italia, la Coldiretti è impegnata con un’altra serie di iniziative. A Sassari è stata già organizzata una serata di solidarietà con la vendita dell’amatriciana, mentre a Cagliari i produttori di Campagna Amica e la Federazione provinciale stanno dando un piccolo contributo economico in favore delle zone terremotate. Altre le stanno promuovendo a Oristano e Nuoro ed a livello regionale. «Ancora una volta i sardi si stanno dimostrando molto sensibili – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Le caciotte e la pasta all’amatriciana sono state vendute in pochissimo tempo con i fondi che sono andati direttamente nei territori colpiti dal terremoto. Come Coldiretti le azioni sono mirate al settore agricolo».

Stiamo parlando di un territorio ad alta densità di aziende agricole (sette ogni cento abitanti, rispetto alla media nazionale del 2,7percento). Come emerge da un primo bilancio elaborato dalla Coldiretti, nelle campagne dei diciassette Comuni che hanno subito danni strutturali gravi sono, infatti, a rischio 3300 posti di lavoro. La percentuale maggiore di superficie agricola utilizzata è destinata a prati permanenti e pascoli (71,7percento, rispetto al 26,7percento del dato nazionale) a conferma del deciso orientamento verso le attività di allevamento con 55961 animali ed il prevalere quasi ovunque delle pecore, anche se i bovini sono presenti a Norcia, Cascia ed Amatrice. Sempre secondo il bilancio della Coldiretti, le aziende agricole censite nell’area interessata sono 1894, di cui quasi il 35percento (pari a 658 aziende) presenti nei territori perugini dell’Umbria, seguiti dalle Marche (582), dall’Abruzzo con 372 e dal Lazio con 282 aziende nel Reatino, delle quali 181 ad Amatrice, le più danneggiate. La maggior parte delle aziende sono di tipo familiare condotte direttamente dal coltivatore (91,9percento) e sono strutturate in forme giuridiche prevalentemente individuali (88,2percento). L’agriturismo tocca òa quota del 25percento ed è particolarmente presente nei Comuni dell’Umbria (33percento), soprattutto a Norcia (50percento) ed a Preci (75percento), mentre nelle Marche le quote principali sono a Montefortino (45,5percento), Montegallo (50percento) e Montemonaco (85,7percento).
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