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Red 21 settembre 2016
Ryanair, Pili: addio finale ad Alghero
«Il contributo co - marketing che avviai nel 1999 e poi misi a sistema nel 2002 era – aggiunge Pili - l´unica strada legittimata dall´Europa, non averla perseguita aveva solo un obiettivo far andare via Ryanair per favori gli affari di Alitalia a scapito della Sardegna e dei Sardi. Deiana e i suoi accoliti sono responsabili di questo disastro e con loro tutti coloro che hanno avallato e coperto questa situazione»


ALGHERO - Secondo Mauro Pili la Ryanair non riprogrammerà alcun nuovo volo nemmeno per la summer 2017. L'ipotesi selezionabile dal cartellone voli della compagnia irlandese con l'operativo voli dal marzo prossimo insomma, non si concretizzerà. Questo nonostante le rassicurazioni di qualche giorno fa di John Alborante, marketing manager Italia di Ryanair, che parlava di un accordo vicino [GUARDA]. Sono le convinzioni dell'ex Presidente della giunta regionale e deputato Unidos, che parla di «addio definitivo» per la low cost irlandese: «Le donne e gli uomini dell'equipaggio di Ryanair assegnati alla base ad Alghero, in totale 20 dipendenti, dal 21 ottobre saranno operativi in altre basi. La base di Alghero, secondo le comunicazioni giunte stamane da Dublino a piloti e personale di bordo, da Dublino dal 1 novembre è definitivamente chiusa».

Per Pili «si tratta di un epilogo di una gravità inaudita per tutta la Sardegna e per il nord dell'isola. I governi italiano e regionale si sono resi responsabili di un disastro senza precedenti cancellando la base di Ryanair che ha rappresentato per 15 anni il principale strumento di sviluppo della Sardegna. Un disastro annunciato, ma confermato dalla sciatteria di un ministro e di un governo regionale che hanno preso in giro tutti sino ad arrivare alla chiusura definitiva. Una regione di incapaci ha portato al fallimento di uno dei progetti che avrebbe continuato a cambiare la storia economica dell'Isola. La comunicazione è stata appresa con rabbia dai lavoratori di Ryanair che speravano in un margine almeno per la stagione summer 2017. Ipotesi che viene data per compromessa nelle comunicazioni ricevute dalla compagnia aerea».

Secondo Mauro Pili all'origine di tutto ci sarebbe quella che indica «l'illegale privatizzazione dell’aeroporto», che avrebbe impedito che l’operazione Ryanair potesse concludersi con una nuova possibilità di rilancio. «A questo si aggiunge la stoltezza del governo regionale con quella sottospecie di assessore che ha devastato i trasporti in Sardegna a partire appunto dai voli low cost. Si tratta di una decisione drammatica che mette in ginocchio la Sardegna tutta. Un epilogo che chiude un'epoca che avviai nel 1999. Dopo 16 anni una giunta regionale di incapaci e un assessore devastante per la Sardegna chiudono un progetto di sviluppo sul quale la mia presidenza e tutta la Sardegna avevamo scommesso». Pili ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dei Trasporti accusa duramente la regione per aver volutamente fatto chiudere la base di Alghero per perseguire altri obiettivi.

«Con questa decisione finale di Ryanair – ha detto Pili – si conclude l’opera demolitoria dei voli low cost ideata dai vertici di Alitalia e portata avanti dai servi della giunta regionale sarda. Una responsabilità tutta politica che segna il tracollo di un'economia e dell'intera isola che aveva investito sui voli low cost. Abbiamo a che fare con cialtroni della peggior specie che hanno giocato sulla testa dei sardi impunemente». «A questa situazione si aggiunge il tracollo occupazionale dell’aeroporto di Alghero con la decisione di licenziare ben 22 lavoratori delle imprese di manutenzioni per lasciar spazio ad un società toscana che avrebbe vinto la gara d’appalto con un ribasso del 30%. Si tratta della conferma di una gestione tutta tesa alla smobilitazione e che ribadisce l’assoluta negligenza nella difesa dei posti di lavoro dei dipendenti dell’ambito aeroportuale. Nelle prossime ore – ha concluso Pili - valuteremo le azioni da mettere in campo per contrastare questo disastro».


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