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A.B. 12 agosto 2016
Patto Sardegna: regole e risorse per la metanizzazione dell’Isola
La realizzazione delle opere contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini


CAGLIARI - La metanizzazione dell’Isola è uno dei punti più qualificanti del Patto per la Sardegna firmato con il Governo. La realizzazione delle opere contribuirà allo sviluppo economico della Sardegna e garantirà risparmi in termini di costi dell’energia sia per le imprese, sia per i cittadini. Lo hanno sottolineato ieri (giovedì), il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras. Le risorse complessive per la metanizzazione ammontano a 1,578miliardi di euro, di cui 228milioni all’interno dell’Accordo di Programma Quadro e 1,35miliardi di risorse aggiuntive, utili per la realizzazione delle infrastrutture, la compensazione eventuale della tariffa e la revisione dell’Apq metano. «Insieme a continuità territoriale e mobilità interna, il metano è uno degli assi portanti del Patto che il Governo ha firmato con la Sardegna, il cui obiettivo è il superamento dello storico gap infrastrutturale causato dalla condizione di insularità - ha dichiarato Pigliaru - Abbiamo chiesto e ottenuto il riconoscimento formale di questo evidente svantaggio, della necessità di recuperarlo e i relativi vincoli e garanzie. Significa che il Governo si è impegnato a far sì che il metano arrivi nelle case dei cittadini residenti in Sardegna, e che ci arrivi a un prezzo uguale o minore rispetto a quello che viene pagato dai cittadini residenti nel continente italiano. Una clausola di sicurezza, poi, stabilisce che se il metano portato qui dovesse in qualche caso superare la tariffa nazionale, il Governo interverrà con misure compensative per riallineare il prezzo con quello della Penisola».

«È un risultato storico - ha rilanciato Piras - Abbiamo atteso per decenni il metano e ora, grazie al Patto per la Sardegna, viene tracciata la strada per la metanizzazione dell’Isola e vengono fissate regole, risorse certe e un percorso amministrativo che ci rassicura sui tempi di realizzazione delle infrastrutture. Entro il 2018, saranno costruiti i primi depositi costieri dove sarà stoccato il gas naturale liquido. Abbiamo ottenuto tutto ciò perché ci siamo presentati davanti al Governo con un Piano energetico regionale già approvato che stabilisce un quadro normativo preciso e offre certezze agli investitori privati. Il Piano energetico e la metanizzazione rappresentano un grande Piano industriale grazie al quale si innescheranno investimenti importanti e virtuosi, che a loro volta porteranno sviluppo, occupazione e reddito. Ma non c’è solo l’aspetto economico – ha aggiunto l’assessore – c’è anche quello ambientale. Come previsto dal Piano, infatti, l'impegno della Regione è di ridurre le emissioni del 50percento entro il 2030, un obiettivo che sarà raggiunto dando ulteriore impulso alle rinnovabili, puntando sull’efficientamento e sul risparmio energetico, e avviando la metanizzazione». L’assessore Piras ha poi annunciato che entro settembre saranno inaugurati tre nuovi bacini di distribuzione del gas, tra cui quello di Monserrato-Quartu-Quartucciu-Selargius-Sinnai-Settimo San Pietro. «La revisione dell'Accordo di programma quadro sul metano, inserita nel Patto ci consente di accelerare l’iter per la realizzazione dei bacini, infrastrutture fondamentali per far arrivare il metano nelle case dei sardi».

Sono tre i punti cardine del Patto che riguardano la Metanizzazione: promuovere la realizzazione delle infrastrutture necessarie a garantire l’approvvigionamento dell’Isola, il trasporto e la distribuzione del gas naturale; garantire condizioni di sicurezza e di prezzo per i cittadini e le imprese sarde analoghe a quelle delle altre regioni d’Italia; promuovere lo sviluppo della concorrenza per ridurre il prezzo della fornitura. In virtù dell’intesa sottoscritta da Palazzo Chigi e dalla Regione, il Governo assicura che la realizzazione della cosiddetta Dorsale interna di trasporto, che avverrà in varie fasi, sia considerata parte della rete nazionale dei gasdotti. Inoltre, il collegamento della Dorsale ai bacini sarà considerato parte della rete di trasporto regionale italiana. Nell’Isola, verranno poste le condizioni per la realizzazione di impianti di rigassificazione di piccola taglia, anche connessi a depositi di gas naturale liquido Small Scale. Le opere potranno essere dichiarate strategiche e per tali impianti sarà assicurato un iter accelerato delle autorizzazioni con un trattamento di regole incentivanti attraverso la possibilità di rilascio della Tpa exemption, che assoggetta le infrastrutture (connotate dal carattere dell'essenzialità) alla procedura di esenzione dall'obbligo di garantire l'accesso dei terzi. Ci saranno tempi rapidi e certi anche per le autorizzazioni che riguardano i depositi costieri gnl modulari e le relative infrastrutture. Inoltre, grazie a precisi provvedimenti normativi, saranno adottati meccanismi per compensare i consumatori domestici dei potenziali maggiori costi infrastrutturali o di approvvigionamento.

Il Patto prevede che il costo della realizzazione della Dorsale sarda graverà in gran parte sulla tariffa nazionale di trasporto (500milioni di euro). Il prezzo finale del metano per imprese e cittadini sardi sarà analogo a quello che pagano gli altri italiani, questo anche grazie ad un intervento compensativo del Governo nel caso in cui salga troppo il costo di approvvigionamento. Un altro vantaggio riguarda il costo di realizzazione degli adduttori dalla Dorsale ai bacini, che sarà ridistribuito sulla tariffa di trasporto regionale del resto d’Italia. L’obbiettivo è far arrivare il metano in Sardegna entro i prossimi due anni: ci sono investitori industriali interessati, con progetti in avanzato stato di definizione o che hanno già avviato l’iter autorizzativo. Il quadro che si è definito con il Patto consentirà di accelerare le iniziative che fondano la propria realizzabilità su logiche di mercato e imprenditoriali. I costi infrastrutturali saranno limitati rispetto ai benefici che porteranno e la metanizzazione sarà adattata alla crescita dei consumi ed allo sviluppo della rete interna. Oltre alla metanizzazione, il Patto prevede anche altri interventi in materia di energia. Sono 30 i milioni di euro che saranno stanziati per la trasformazione del sistema energetico isolano verso una configurazione integrata ed intelligente. Con altri 14milioni, saranno garantiti il completamento dell’impianto di energia solare ad Ottana e la realizzazione di mini centrali idroelettriche nel sistema idrico multisettoriale. Infine, 15milioni di euro andranno ad integrare le risorse già disponibili per gli interventi sulla mobilità elettrico e le Smart City.

Nella foto: un momento dell'incontro


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