Sperimentazione, la parola è stata trovata

E’ grazie alla sperimentazione che i reflui di Alghero saranno dispersi nelle campagne della Nurra a placare la sete di un’estate non particolarmente siccitosa. E’ una sperimentazione in grande, in quanto per attuarla verranno coinvolti tutti i terreni del consorzio di bonifica; nonostante la sperimentazione indipendente portata avanti su piccole porzioni di terreno abbia dimostrato la dannosità dei reflui. E’ come se una multinazionale del farmaco decidesse, per collaudare un nuovo prodotto, di somministrarlo a tutta la cittadinanza. Il comunicato dai toni rassicuranti e soddisfatti, che annuncia questa decisione degli organi preposti, è privo di cifre e di fatti. Non si sa dove, per esempio, acque reflue e acque grezze verranno miscelate. Dalla decisione si può verosimilmente dedurre che l’impianto di San Marco abbia completato il terzo stadio di depurazione, condizione necessaria al riutilizzo agricolo dei reflui. Si può dedurre anche l’incremento della bolletta elettrica per il loro ripompaggio a destinazione. Una spesa che verrà facilmente nascosta nei bilanci di Abbanoa: un nome, una garanzia.

Di questa sperimentazione non sappiamo nulla: percentuale di miscelazione tra i reflui e acqua grezza, colture interessate, durata, gestione durante la stagione piovosa, costi e superfici coinvolte. Anche se pare di capire che tutta la Nurra consortile ne sarà interessata: è meglio distribuire il danno, visto che mal Comune è mezzo gaudio. Mi auguro comunque che le aree dedicate a vigneto siano esentate da questa brutalità. Non sappiamo inoltre quali siano le linee guida per la collocazione dei reflui durante i fuori servizio dell’impianto. Questo progetto va avanti dal 2002. Quante volte, in quattordici anni, si è presentata una siccità tale da richiedere integrazioni alle acque irrigue? Ma la considerazione che tristemente meraviglia di più è che nessuno, tra i convenuti per sottoscrivere una decisione di così grande portata (si tratta di acque, del resto) si sia opposto.

Vuol dire, semplicemente, che l’orgoglio professionale, la passione civica, la coscienza civile, l’onestà intellettuale e l’onestà tout-court, ad Alghero, sono emigrate come i nostri giovani. La tutela dei quali, assieme a quella del territorio, è passata in subordine ad interessi particolari. Tutti i componenti delle varie adunanze che hanno approvato l’utilizzo dei reflui sanno perfettamente che danno il loro avallo ad un’idea strampalata (il riutilizzo in tempi non assolutamente emergenziali), realizzata male (lo strozzamento dell’impianto del Mariotti), con imbrogli e sotterfugi (la mancata richiesta di VIA, e l’aver considerato il rio Filibertu un corso d’acqua), e con marchiani errori di progettazione (la tubazione singola per i liquami, la scelta del punto di reimmissione nell’ambiente, il mancato calcolo dell’inevitabile riempimento del Calich). Per coprire questa gigantesca pentola, si tenta di approntare un gigantesco coperchio, con la famosa sperimentazione. Che non dovrebbe neppure iniziare, in quanto i dati disponibili a tavolino di richiesta di volumi, di composizione dei reflui, della situazione e della storia dei siti sconsiglierebbe chiunque. Nonostante tutto ciò,una spregiudicatezza ed un cinismo assoluti devono aver soppresso ogni traccia di coscienza; in ossequio ed omologazione ad una classe politica che per decenni, avendo perpetrato consociativamente ogni genere di malefatte, consociativamente le deve coprire.