Dopo una sentenza di Enna a favore di un utente, al via battaglia di Unidos contro i conguagli che sta inviando in questi giorni il Gestore Unico del servizio idrico. La replica dell´amministratore delegato Ramazzotti
CAGLIARI - E' guerra tra Abbanoa e il deputato di Unidos Mauro Pili. L'ex presidente della Regione invita i cittadini sardi a non pagare le ultime bollette inviate dal Gestore unico del servizio idrico. Si tratta dei conguagli regolatori 2005-2011. E lo fa basandosi su una recente sentenza del giudice di pace di Enna che ad aprile ha bocciato, definendolo «illegittimo per violazione del principio di irretroattività». Si parte con i primi ricorsi ai giudici di pace in tutta la Sardegna e con una campagna di adesione per dare mandato a Unidos di attivare le azioni legali tra i giudici ordinari e amministrativi, compresa la class action.
Accanto a questo, il leader del Movimento e deputato Mauro Pili sollecita i sindaci e i Consigli comunali a impugnare le fatturazioni «che riguardano anche edifici pubblici». Non si è fatta attendere la nota di Abbanoa che replica al politico: «ancora una volta, come per i depositi cauzionali, si strumentalizza un provvedimento regolamentato dall’Autorità nazionale. L’ordinanza del Giudice di Pace di Enna citata dall’onorevole Mauro Pili prende in considerazione un caso totalmente diverso rispetto a quello sardo. Il caso siciliano portato all’attenzione dal parlamentare, infatti, riguarda l’inserimento nelle bollette di una voce generica sui conguagli».
Sono gravissime e senza fondamento le affermazione dell’onorevole Mauro Pili sui conguagli regolatori: «Spiace che per pura propaganda politica si dimentichi che i conguagli regolatori sono applicati da tutte le aziende italiane del servizio idrico - commenta l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti - In Sardegna, grazie all’intervento della Regione e degli Enti Locali, siamo riusciti ad applicare una dilazione in quattro anni con otto rate semestrali da 18 euro in media. Non capisco perché – conclude l’Amministratore di Abbanoa - avendo deciso di ricorrere al Giudice, si invitano le famiglie a non pagare, quando una eventuale sentenza favorevole costringerebbe Abbanoa a restituire gli importi. Ma la verità è che i conguagli regolatori vengono utilizzati come strumento di propaganda e reclutamento per finalità diverse da quelle che si propongono».
Nella foto: Mauro Pili durante la presentazione della campagna di adesione
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