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A.B. 23 maggio 2016
Ricerca e innovazione: Pigliaru a Sassari
«Investimenti importanti per il settore», annuncia il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, in apertura del suo intervento nel convegno “Il futuro è innovazione”


SASSARI - «C'è una voce specifica per la ricerca di base tra le richieste che abbiamo portato al tavolo del Governo perché sia compresa nel Patto che presto firmeremo: sono 30milioni per il triennio che va dal 2017 al 2020». Lo ha annunciato quesra sera (lunedì), il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, nell'Aula magna dell'Università degli Studi di Sassari, in apertura del suo intervento al convegno “Il futuro è innovazione”, organizzato dall’Università degli Studi di Sassari insieme al Conseil européen pour la recherche nucléairee e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

«È un tassello importante nella strategia della Regione, che punta molto sull'istruzione a tutti i livelli. In passato sono stati fatti errori importanti e bisogna lavorare sull'intera filiera», ha spiegato Pigliaru. «Mettiamo al primo posto la lotta alla dispersione scolastica, ben consapevoli che il problema esiste anche all'università. Per questo, mentre cerchiamo risorse per la ricerca, investiamo concretamente sulla scuola, sia sul fronte dell'edilizia che su quello della didattica innovativa, a partire dall'insegnamento del coding. E siccome dobbiamo attrarre imprenditori e nello stesso tempo generarne di nostri, è interesse di tutti noi che le Università restino aperte e tengano alto il livello per le nuove generazioni. Ispirandoci alla parte migliore di Master&Back, disegniamo un percorso di creazione di imprenditorialità complementare a quello universitario. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi e per raggiungerli abbiamo bisogno che le nostre azioni navighino in un mare di gente istruita. Solo così la Sardegna può davvero cambiare passo ed entrare in fretta nel futuro».

L’appuntamento, riguardante le iniziative di trasferimento tecnologico ed innovazione promosse dai tre enti, ha consentito la presentazione della rete dei Business Incubation Centres del Cern, gestita in Italia dall’Infn. L’infrastruttura immateriale consentirà alle aziende ad alto contenuto tecnologico, legate ad incubatori selezionati, l’accesso ai servizi delle reti dei due prestigiosi istituti. I lavori del simposio hanno anche riguardato la futura candidatura dell’incubatore universitario Cubact di Uniss a tale rete, che potrà favorire rilevanti ricadute sulla competitività del sistema produttivo sardo, elevando in particolare il contenuto tecnico-scientifico di prodotti, processi e servizi.

Nella foto: un momento del convegno
26/3/2024
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