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A.B. 22 marzo 2016
Oristano: approvata mozione Abbanoa ed emergenza idrica
Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, la mozione è stata approvata con dieci voti a favore (quelli dell´Opposizione) e nove contrari (quelli della Maggioranza)


ORISTANO - Il Consiglio Comunale di Oristano ha approvato una mozione dei consiglieri di minoranza su Abbanoa e sull’emergenza idrica in corso in città. La mozione è stata approvata con dieci voti a favore (quelli dell'Opposizione) e nove contrari (quelli della Maggioranza). Il documento impegna il sindaco e la Giunta «a seguire con grande attenzione l'intera vicenda, a sviscerarne le cause ed attivarsi immediatamente per risolvere la delicata questione che sta creando, e potrà creare anche in un futuro, numerosi disagi e problemi alla salute della cittadinanza». L’Esecutivo dovrà «sviluppare ogni azione utile a tutela degli interessi della collettività intraprendendo tutte le azioni possibili al fine di chiarire e identificare le responsabilità imputabili ad Abbanoa sia nella cause che hanno creato l'emergenza sia quelle riconducibili alla gestione dell'emergenza e per far sì che le bollette degli oristanesi non siano gravate dei costi dell'acqua non potabile, cosi come stabilito da recenti sentenze delle Cassazione». La mozione stabilisce anche che sia garantito un monitoraggio continuo «con analisi periodica e costante delle caratteristiche chimiche fisiche e microbiologiche dell'acqua erogata all'interno delle scuole cittadine, tutelando i bambini che quotidianamente bevono l'acqua dai rubinetti» e che sul sito del Comune vengano pubblicati i risultati delle analisi. Il documento, infine, impegna sindaco e Giunta «a fornire gli indirizzi al fine di verificare e disporre ogni atto necessario affinché la gestione del servizio idrico ritorni al Comune».

«Condividiamo la preoccupazione della Minoranza per i problemi sollevati con la mozione e avremmo votato a favore se non ci fosse stato il riferimento finale all’uscita del Comune da Abbanoa – osserva il sindaco Guido Tendas - Tutti sappiamo che questa è una cosa che non si può ottenere ed è singolare che la richiesta arrivi da quel Centrodestra che quando amministrava questa città ha deciso di aderire ad Abbanoa. Oggi, purtroppo, non è possibile recedere da quella decisione. Riguardo al voto finale, le assenze di alcuni consiglieri di Maggioranza erano giustificate da motivi di salute o di lavoro e non certo attribuibili a motivazioni politiche. Sull’emergenza il Comune ha fatto quanto poteva e doveva, sicuramente si può fare di più e meglio, ma non abbiamo trascurato niente e al più presto ci sarà un incontro operativo in Prefettura con Abbanoa per migliorare le procedure di intervento». La mozione era stata presentata in aula dal capogruppo dell’Udc Giuliano Uras che, oltre a contestare l’adesione del Comune ad Abbanoa, ha criticato il gestore idrico per il modo in cui ha affrontato l’emergenza idrica di queste settimane e la Giunta per non aver tutelato adeguatamente i cittadini nei confronti di Abbanoa.

Per Salvatore Ledda (Idee rinnovabili), «Abbanoa se ne deve andare da Oristano e il sindaco deve dimettersi da ogni incarico politico modo legato alla gestione idrica». Secondo Giampaolo Lilliu (Essere oristanesi), occorre separare l’analisi dell’emergenza idrica dall’adesione del Comune ad Abbanoa. Marco Piras (indipendente) ha ricordato lo stato di degrado dell’acquedotto, mentre Roberto Martani (Pd) ha manifestato forti perplessità sulla gestione del servizio idrico, «ma da Abbanoa non si può uscire, non è possibile giuridicamente, lo ammette la stessa Adiconsum e noi abbiamo il dovere di non creare illusioni» e Mauro Solinas (Fortza Paris) ha criticato l’operato di Abbanoa, ma anche quello dell’assessore regionale e del Comune «tanto che i cittadini oristanesi non si sentono tutelati». Secondo Andrea Lutzu (Pdl), il Comune non è stato tempestivo nel fronteggiare l’emergenza mentre sul rapporto con Abbanoa ha aggiunto «dobbiamo avere il coraggio di uscirne, anni fa sbagliammo ad aderire». Roberto Pisanu (Udc) ha ricordato che «l’emergenza dura da troppo tempo, l’acqua ha iniziato a diventare sporca il primo marzo, mentre la comunicazione della Asl è arrivata il 3 marzo”. Stefano Mureddu (Insieme) ha evidenziato come il rapporto tra i cittadini e Abbanoa nel corso degli anni non sia affatto migliorato “neanche dopo la nascita dell’Egas».

Giuseppe Puddu (Udc) ha ricordato le inadempienze di Abbanoa, «che oltre ad essere colpevole di tanti disservizi deve al Comune di Oristano 5milioni 500mila euro. Bisogna rescindere un contratto che, peraltro, è solo provvisorio». Massimiliano Sanna (Api/Fli) ha rimarcato come «un bene pubblico di primaria necessità sia gestito da una società privata fallimentare. I costi di questa gestione inefficiente ricadono sui cittadini». Per Giannella Urru (Insieme) «la gestione di Abbanoa, è indubbio, ha molte falle. A monte, la nostra scelta non è stata felice. La gestione dell’acqua non può essere affidata a una società per azioni. Detto questo non so se sia possibile per il Comune svincolarsi da Abbanoa». Tonino Falconi (Oristano bene comune) ha invitato il sindaco ad assumere una posizione più forte nei confronti di Abbanoa per rappresentare le lamentele dei cittadini. Secondo Daniela Nurra (Idee rinnovabili) nella gestione dell’emergenza idrica sarebbe stata necessaria una comunicazione più efficace da parte di Abbanoa. Per Simone Spahiu (Pd), occorre una posizione più forte da parte del Comune nei confronti di Abbanoa nell’affrontare l’emergenza idrica, «ma è una forzatura utilizzare questa situazione per chiedere di uscire da Abbanoa, senza peraltro che questo sia possibile, a meno che non si vada incontro a gravi danni per i cittadini».


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