A.B.
16 marzo 2016
Teatro: Un ladro in casa ad Oristano
Arriva domani in Sardegna lo spettacolo del Tangram Teatro, scritto e diretto da Fabrizio Coniglio, con la collaborazione alla scrittura drammaturgica ed alla regia di Bebo Storti e Stefano Masciarelli
ORISTANO - Il grande inganno della finanza e la rovina dei piccoli risparmiatori in “Un ladro in casa”, del Tangram Teatro, scritto e diretto da Fabrizio Coniglio, con la collaborazione alla scrittura drammaturgica ed alla regia di Bebo Storti e Stefano Masciarelli, arriva in Sardegna con tre date, sempre alle ore 21. Infatti, è in cartellone domani, giovedì 17 marzo, all'Auditorium dell'It Lorenzo Mossa di Oristano; venerdì 18, al Cine/Teatro Olbia di Olbia, e sabato 19, al Teatro Civico di Alghero, per la stagione de La Grande Prosa del Cedac (nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna).
Una pièce ironica ed amara, che ricostruisce i recenti scandali finanziari, come il fallimento della Parmalat ed il caso Cirio, oltre alla vendita di “titoli spazzatura” e dei famigerati bond argentini attraverso le testimonianze dei clienti delle banche, truffati proprio dai consulenti che avrebbero dovuto curare il loro portafoglio e guidarli negli investimenti, su istigazione dei dirigenti e più in alto dei Consigli di Amministrazione degli stessi istituti di credito, al fine di massimizzare i profitti (e di sbarazzarsi di pacchetti azionari “pericolosi”). Una politica poco lungimirante, e per niente saggia, che ha prodotto effetti catastrofici sull'economia, oltre che sulle esistenze delle vittime la cui fiducia è stata così tradita, cancellando una tradizione di credibilità ed affidabilità, ed infrangendo il patto non scritto, ma in fondo implicito, di lealtà e rispetto, e tutela degli interessi di investitori e risparmiatori, mettendo quindi a nudo la fragilità dell'intero sistema creditizio finanziario, contaminato e divorato dall'avidità.
Sotto i riflettori, accanto a Storti e Masciarelli, attori dalla straordinaria vis comica e grande talento istrionico, che prestano volto e voce ad una miriade di personaggi (uomini e donne, vecchi e giovani, agricoltori, commercianti ed imprenditori) vittime della truffa, anche Federico Rubino, che incarna l'involontario antagonista, quel consulente costretto da forti pressioni a farsi strumento della frode, offrendo ai propri clienti titoli avvelenati o comunque ad alto rischio, facendo leva, oltre che sulla buona fede, sulla promessa di strepitosi rendimenti (effettivi, in qualche caso, ma solo fino al momento del default).
Nella foto: Federico Rubino e Bebo Storti
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